Violentata a Calais durante lo sgombero della "Giungla"

Giovane etiope stuprata da cinque persone durante lo smantellamento del campo. Al dramma si aggiunge la beffa: la ragazza parla solo il suo dialetto e non ci sono interpreti disponibili

Violentata a Calais durante lo sgombero della "Giungla"

Una giovane rifugiata etiope è stata violentata da cinque uomini mentre infuriava l’ultima battaglia alla Giungla di Calais. E i suoi aggressori rischiano di farla franca grazie a un problema di lingua: la donna, infatti, riesce a esprimersi solo parlando il suo dialetto d’origine e non ci sarebbero, al momento, interpreti in grado di decifrarlo consentendo alle forze dell’ordine di individuare i suoi aggressori.

La violenza si sarebbe registrata martedì, proprio mentre la polizia francese e la popolazione di migranti del campo di Calais si scontravano perché le autorità transalpine avevano disposto la demolizione dell’area che ormai da mesi era conosciuta come la “giungla”. Senza leggi, se non quella del più forte. Come in una giungla, appunto.

Mentre forze dell’ordine e migranti si scontravano, cinque persone – la cui identità è ancora un mistero – hanno selvaggiamente attaccato e violentato una giovane etiope, rifugiata ospitata nel campo. Non parla e non capisce altra lingua che quella del suo Paese d’origine e perciò, come riportano fonti di polizia francesi citate dal Mirror, la donna non è riuscita a spiegare cosa le sia successo nei dettagli.

Solo qualche giorno fa, lo stupro dell’interprete di origine afgana al campo indignò l’opinione pubblica di mezz’Europa. La donna, sposata e madre di due figli, venne assalita da tre persone che calzavano un cappuccio a nascondere il volto. Gli aggressori, che non sono stati ancora individuati, potrebbero essere fuggiti magari a Parigi attratti dalla prospettiva di confondersi nel vasto sottobosco delle banlieue.

Le forze dell’ordine francesi, però, sono intenzionate ad andare fino in fondo: “Dopo lo

smantellamento del campo di Calais, la priorità è senza dubbio l’inchiesta sugli ultimi attacchi sessuali registratisi. Le indagini continuano ma è molto difficile che gli stupratori possano trovarsi ancora in questa città”.

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