Avrebbe pagato un riscatto ai suoi rapitori la famiglia di Warren Weinstein, ostaggio statunitense rimasto ucciso insieme all'italiano Giovanni Lo Porto in un'operazione finita male al confine tra il Pakistan e l'Afghanistan.
Una somma di denaro che secondo la Cnn fu trasferita nel 2012, quando l'uomo era nelle mani dei qaidisti, ma che non è servita a ridargli la libertà. Il pagamento sarebbe stato fatto a persone che non si identificavano come il gruppo guidato da al-Zawahiri, ma piuttosto come "afghani".
Dopo il pagamento del riscatto, i sequestratori avrebbero alzato le proprie pretese.
Non più soltanto una somma di denaro, ma anche la liberazione di alcuni prigionieri, tra i quali anche Aafia Siddiqui, pakistana laureata al Mit, soprannominata "Lady al-Qaida", che sta scontando una pena a 86 anni di carcere negli Stati Uniti.Oltre alla Siddiqui, i sequestratori chiedevano la liberazione di diversi militanti della regione del Waziristan. Secondo Newsweek, la famiglia di Weinstein avrebbe anche ricevuto diverse lettere da al-Qaida.
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