Il Regno Unito travolto dagli scandali sessuali. Pare incredibile, ma in quest'ultimo periodo continuino ad uscire fuori storie sconvenienti che spesso riguardano esponenti del mondo della poltica. L'ultimo caso, gravissivo, arriva da Westminster, dove un deputato conservatore, di cui non è stato al momento reso noto il nome, è finito in menette per violenza sessuale. Il politico, un 50enne, è stato arrestato martedì scorso e rilasciato ieri su cauzione, ma su di lui pendono le accuse di assalto indecente, abuso di posizione di fiducia e cattiva condotta in ruolo ufficiale.
Insomma, dopo il recente scandalo del deputato britannico Neil Parish, beccato a guardare un video porno in Aula, arriva quest'altra notizia, di ben altre proporzioni. Il politico del gruppo dei conservatori, fra l'altro, è finito nel mirino delle autorità per fatti avvenuti quasi vent'anni fa, e che sono andati avanti per almeno 7 anni (2002 – 2009). Al termine di un'indagine durata 2 anni, è scattato il fermo.
Il Parlamento britannico, è presto detto, ne sta uscendo distrutto. Basti pensare che nelle settimane scorse ben 56 deputati, fra cui anche 3 membri del governo, sono finiti sotto accusa per comportamenti sessuali inappropriati. Neil Parish è stato solo uno degli ultimi nomi. Si può ricordare anche Imran Ahmad Kahn, dimessosi a seguito di una condanna per molestie sessuali nei confronti di un ragazzino di soli 15 anni.
Un altro dato inquietante è il fatto che molto spesso al centro degli scandali ci siano membri appartenenti al partito dei conservatori. A questo punto viene da domandarsi che cosa stia accadendo nel Regno Unito. La lista è lunga: si parla di un altro deputato sospeso dal partito per accuse di molestie e uso di cocaina, poi c'è stato il caso un rappresentante dei Tories allontanato per aver molestato un'assistente e di un onorevole condannato per stupro e maltrattamenti nei confronti della consorte.
Riflettori puntati sui conservatori, anche se pure i laburisti non sono del tutto immuni, semplicemente i casi sono minori.
Il problema, insomma, c'è eccome. Recentemente la procuratrice generale Suella Braverman ha affermato senza mezzi termini che in Parlamento ci sono "uomini che si comportano come animali".
E lo stesso ministro della Difesa Ben Wallace ha ammesso che la questione è seria. Fra le proposte avanzate, quella di aumentare le quote rosa, ma pare evidente che il problema sia ben radicato, e che il solo aumento della presenza femminile a Westminster non sia sufficiente per risolverlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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