Moratti jr, il sindaco: "Giusto che doni la casa"

Il sindaco di Milano Letizia Moratti plaude alla decisione del figlio Gabriele di donare la "casa di Batman" a un'associazione di beneficienza una volta che sarà chiarita l'indagine sul presunto abuso edilizio

Moratti jr, il sindaco: 
"Giusto che doni la casa"

Milano - Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, plaude alla decisione del figlio Gabriele di donare l’immobile a un’associazione di beneficienza una volta terminata la vicenda che lo vede coinvolto, con la presunta violazione in materia edilizia per l’appartamento ricavato da capannoni industriali in via Ajraghi, nel capoluogo lombardo. A margine della conferenza stampa di presentazione della Stramilano 2011, il primo cittadino meneghino ha spiegato: "Nell’immobile di via Ajraghi ci sono stata parecchio tempo fa, un paio di volte. Mi ha fatto molto piacere sapere che mio figlio ha deciso di regalare l’immobile a un’associazione di beneficienza quando questa vicenda sarà chiusa".

Gabriele: montatura per colpire mia madre "Mi sono trovato sui giornali dipinto come una specie di mostro: ma è tutta una colossale montatura usata contro mia mamma", ha dichiarato al Corriere della Sera Gabriele Moratti. Il 32enne rampollo di casa Moratti smentisce poi che il maxi-loft sia in stile "Batman". "Queste sono le parole del signor Pavanello - l'architetto che ha curato i lavori, ndr - (...) che ha molta acredine nei miei confronti che lo porta a raccontare falsità", ha spiegato Gabriele rispondendo alla domanda sull’esistenza nella casa di "ponte levatoio, bunker e ring da boxe". Il giovane Moratti ha poi aggiunto anche che la "botola" è in realtà "una scala che conduce a un seminterrato".

Non ci ho mai abitato Il figlio del sindaco ha negato di aver mai vissuto o di aver fatto feste in via Ajraghi, e ha sostenuto che lo spazio di oltre 440 metri quadrati era destinato ad ospitare lo showroom di una linea di abbigliamento casual prodotta con due suoi amici ( la cui "gran parte del ricavato andrà in beneficenza"). Ecco quindi, secondo il figlio del sindaco, il perché del cambio di destinazione da industriale a commerciale per cui sono stati pagati "più di 100 mila euro di oneri al Comune". Ribadendo la correttezza di quanto fatto, Moratti ha spiegato di non aver aperto agli ispettori del Comuni perché nel luglio scorso "ero fuori Italia per lavoro", e ha bollato come "coincidenza" che un’altra comunicazione di proseguimento lavori sia arrivata solo il 4 marzo, appena il caso è esploso.

Magistratura faccia chiarezza "Non vedo l’ora che la magistratura faccia chiarezza" ha concluso il 32enne,

sottolineando che "mia mamma non c’entra proprio nulla" e rivelando che "quando la magistratura avrà fatto piena chiarezza, donerò quegli spazi in beneficenza a una fondazione: con quell’onta lì non andrei da nessuna parte".

 

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