«Non posso dire i nomi di chi si è opposto», esordisce Morgan nella conferenza stampa più pazza del mondo (via whatsapp con messaggi scritti o parlati). Tutto organizzato in fretta e furia - con il paziente coordinamento di Enrico Silvestrin - dopo il suo «licenziamento» da X Factor che la produzione ha annunciato ieri in mattinata per «comportamenti inappropriati» durante il programma. «L'ho appreso dai social». In realtà poco dopo spiega che lo stop «si può pensare che l'abbiano chiesto tutti» perché tutti hanno fatto scorrettezze nei suoi confronti, «Dargen, Michielin...».
Nelle risposte oceaniche c'è tutto il «Codice Morgan». È una sorta di resa dei conti di un uomo «con tre figli a carico, con lo sfratto, con il sovraindebitamento tutto a causa della mia bontà e della mia distrazione, così tutti mi hanno potuto fott... nella mia vita». «Mi hanno lusingato con promesse da marinai, perché nessuna l'hanno mantenuto. Ho detto loro: Vi prego non devastatemi ancora la tranquillità».
Ce n'è per tutti. Prima in generale: «È un editto satellitare. Sto parlando di un sistema che si è opposto alle mie richieste». Prima lo aveva paragonato al cosiddetto editto bulgaro: «Se mi sento trattato come Biagi e Santoro? No, mi sento come un uomo che assiste con i suoi occhi ad uno spaventoso naufragio umanistico. Dove la censura delle parole è arrivata a un livello impensabile all'epoca degli editti di Biagi e Santoro». E poi ancora: «Ho smascherato equilibri di illeggitimità» di «una squadra di lavoro che ha occupato X Factor». Nel dettaglio: «Loro sono una combriccola di produzione discografica sostenuta dalla Warner. Dargen D'Amico, Michielin, Fedez, la Warner, i manager, sono un tutt'uno, gli interessi sono reciproci e io lì dentro non solo ero scomodo, ho spesso smascherato i loro interessi».
Morgan, che pubblica il singolo Sì certo l'amore scritto con Pasquale Panella («Non è una antiradio song»), parla di Fedez, che in trasmissione ha accusato di essere depresso: «Non sono una persona capace di provare rancore, e in questo mondo fatto di colpi bassi e odio non lo concepisco. Io sono un ironista ma oggi l'ironia è perseguitata. A Fedez ho detto una cosa autoironica chiedendogli poi subito scusa via messaggio, lui è stato molto violento nei miei confronti, ha detto cose terribili davanti alle telecamere dopo la puntata». Dopo la fine della puntata, racconta, «ero nel camerino con mia figlia di tre anni a sentire le cose che diceva» e Fedez «bestemmiava, dicendo o lui o io, dovete cacciarlo». E dire che «ho sempre pensato che fosse un ragazzo intelligente, che avesse un buon vocabolario e che fosse una persona con cui si riusciva ad avere a che fare. Ultimamente ha avuto questa malattia, mi è dispiaciuto molto e sono stato vicino a lui per quanto possibile, non è un mio nemico». Non lo è neanche Bugo, che ha commentato il «licenziamento» con una lunga risata sui social: «Bugo mi è sempre piaciuto, perché secondo me scriveva bene. Volevo invitarlo anche come ospite a X Factor, ma poi...». Poi c'è stato quello che chiama «licenziamento illecito» perché «né nella cosa di Ivan Graziani (il riferimento è alla gaffe di Francesca Michielin - ndr), né nella cosa della depressione né nel fancul*... ad Ambra ci sono gli estremi per il licenziamento». Per capirci, «ricordatevi la Maionchi, quante parolacce e quante risate ci siamo fatti nelle edizioni di X Factor».
In sostanza, racconta Morgan, quando è arrivato a X Factor «ho chiesto spazio libero, ma non ho avuto la possibilità libera di scegliere. Gli altri sì. Si stava per preparare la puntata su Max Pezzali ma non ho potuto scegliere liberamente». Morgan dedica molti minuti a ciascuna risposta e quindi bisogna riassumere altrimenti ci vorrebbero due pagine di giornale. «Ci sarebbero gli estremi per fare causa di diritto del lavoro, ma chi c'ha voglia di fare causa a questi qua che rimarranno così per tutta la vita? Ma per favore...». E adesso, visto che Morgan non sarà sostituito da nessun altro, da chi saranno seguiti i «suoi» Astromare? «Non mi stanno dicendo nulla degli Astromare, non mi hanno mai detto niente per nulla. Fosse stato per me, lì sarebbe stato solo una scuola di musica».
Per chiudere, la rottura è ovviamente totale, ma «tutto questo accelera i tempi del mio ritorno in Rai per fare finalmente servizio pubblico». Quindi è possibile la seconda edizione di StraMorgan su Rai2, chissà. Nel frattempo, «sono le 20 e devo mangiare con la mia piccolina, prosciutto e bistecca e ho pure un po' di mal di testa...».
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