Morta Emanuela Orlandi: un indagato 26 anni dopo

A riconoscere e identificare il telefonista "Mario", che il 28 giugno 1983 chiamò la famiglia di Emanuela Orlandi, è stata Sabrina Minardi, ex compagna del "Renatino" della banda della Magliana. La superteste: "Sepolta a Torvajanica"

Morta Emanuela Orlandi: 
un indagato 26 anni dopo

Roma - Dopo ventisei anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi qualcuno potrebbe essere chiamato a risponderne agli inquirenti. Nel corso di una deposizione la superteste Sabrina Minardi, che era stata legata sentimentalmente al capo della banda della Magliana Enrico De Pedis, ha riconosciuto la voce del telefonista "Mario" che il 28 giugno dell’83 chiamò la famiglia Orlandi. Nella conversazione, con lo zio di Emanuela, l’uomo, con un forte accento romano, disse di avere 35 anni. Sosteneva di aver visto un uomo e due ragazze che vendevano cosmetici, una delle quali diceva di essere di Venezia e chiamarsi Barbara. Quando gli viene chiesta l’altezza della ragazza, lui mostrò di non saper rispondere. In sottofondo, si sente anche una seconda voce.

La scomparsa nel 1983 Emanuela Orlandi, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, scomparve in circostanze misteriose il 22 giugno 1983 all’età di 15 anni. Dopo le dichiarazioni rese da Sabrina Minardi la procura di Roma ha dato nuovo impulso agli accertamenti. Ieri il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo l’ha ascoltata insieme con il pm Simona Maisto. Gli inquirenti procedono per il reato di omicidio plurimo aggravato e sequestro a scopo di estorsione.

La ragazza è morta La Minardi ha anche ribadito che Emanuela venne uccisa "alcuni mesi dopo" la scomparsa del 22 giugno e il suo corpo fu gettato, dentro un sacco, in una betoniera, all’interno di un cantiere nella zona di Torvajanica. "Mario" sarebbe un pregiudicato e potrebbe presto esser chiamato perché sapeva alcune cose e perché fece quella telefonata.

"Un racconto articolato" "Rispetto al precedente verbale in cui appariva un po' confusa, la Minardi ha coordinato tutto in un racconto che fila, un racconto articolato. E poi sta molto meglio". Questa la conferma che viene da un inquirente e che trapela da Piazzale Clodio, rispetto al racconto fatto ieri sera da Sabrina Minardi, la supertestimone del caso Orlandi, ascoltata ieri dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Simona Maisto, che conducono le indagini su quello che appare come un omicidio anche agli investigatori.

La Minardi, oltre a riconoscere e identificare il nome del telefonista, ha riferito molte circostanze che riguardano il ruolo della Banda della Magliana e l’affaire Orlandi, riferendo date, circostanze e riscontri che avevano già avuto il vaglio da parte della procura.

 

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