Non ha vinto il Premio Nobel per la letteratura come Bob Dylan e non è diventato una figura di culto come Johnny Cash. Eppure Kris Kristofferson non è stato meno importante né dell'uno né dell'altro. Il musicista, morto ieri a 88 anni, è autore di un repertorio di canzoni diventate standard trasversali, interpretate dai grandi di country, rock, soul e jazz.
La sua carriera nasce proprio nell'ombra dell'Uomo in nero, Johnny Cash, e incrocia quella di Bob Dylan. Ma andiamo con ordine. Kristoffer Kristofferson era nato il 22 giugno 1936 a Brownsville, in Texas, ed era il maggiore di tre figli di un generale dell'aeronautica; per questo motivo, ha trascorso gran parte della sua giovinezza spostandosi attraverso gli Stati Uniti, finendo per diplomarsi a San Mateo, in California. Kristofferson si laureò nel 1958 a Pomona in letteratura creativa e vinse una borsa di studio per il Merton College dell'Università di Oxford. Kristofferson registrò alcune canzoni con il nome di Kris Carson mentre si trovava all'estero, prima di lasciare Oxford nel 1960 per arruolarsi nell'esercito degli Stati Uniti. Fu spedito in Germania Ovest. Nel frattempo scriveva. In procinto di diventare maggiore e con l'offerta di insegnare letteratura inglese a West Point nel 1965, Kristofferson prese una licenza di due settimane e si diresse a Nashville. Poco dopo si dimise dall'esercito. In attesa di sfondare nel mondo della musica, Kristofferson pilotò elicotteri commerciali e lavorò come inserviente sulle piattaforme petrolifere del Golfo del Messico, dove scrisse Me and Bobby McGee e Help Me Make It Through the Night. In quel periodo, Kristofferson cercò di convincere Johnny Cash ad ascoltare il suo lavoro, senza successo. Così, nel 1969, atterrò con il suo elicottero della Guardia nazionale nella proprietà di Cash fuori Nashville e ne uscì con dei nastri da far ascoltare al cantante.
Cash diede prova di avere i nervi saldi. Invece di cacciare il visitatore sceso dal cielo, Johnny portò Kristofferson sul palco con lui al Newport Folk Festival e lo presentò nel suo spettacolo di varietà della rete Abc. Kristofferson: «È stato l'inizio di un'intera carriera artistica che non avevo previsto. Che generosità, Johnny».
Kristofferson è stato il cantautore delle notti alcoliche, dell'amore disperato, della solitudine. Eseguì Help Me Make It Through the Night nel suo album del 1970, ma fu la versione di Sammi Smith a diventare uno dei singoli più duraturi negli annali della musica country. Kristofferson ha raccontato di aver scritto la canzone dopo aver letto una citazione di Frank Sinatra, il quale, quando gli fu chiesto in cosa credesse, rispose: «Alcool, donne o una Bibbia... qualsiasi cosa mi aiuti a superare la notte». Un brano memorabile, dove il country bianco sposa il soul nero.
L'altra ballata immortale è Me and Bobby McGee, ispirata al film La strada di Federico Fellini. È la storia di una coppia che impara a pagare il prezzo della libertà. Il brano fu inciso da Roger Miller nel 1969, prima che Janis Joplin ne facesse un classico del rock, con la sua versione che divenne un successo nel 1971 (un anno dopo la morte di Janis, che fu anche amante di Kris, per un breve periodo).
Il terzo classico è Sunday Mornin' Comin' Down, la domenica mattina, dopo una sbornia, come presagio della morte. Nel 1969 Ray Stevens ebbe un discreto successo con la canzone. La versione di Johnny Cash, l'anno seguente, andò dritta al primo posto.
Abbiamo scelto tre hit. Se ne potrebbero aggiungere un'altra dozzina. Ci limitiamo a citare The Highwaymen, supergruppo country con Waylon Jennings, Johnny Cash e Willie Nelson. Tre dischi in classifica e arene esaurite.
Kristofferson è stato inserito nella Songwriters Hall of Fame nel 1985, è entrato nella Country Music Hall of Fame nel 2004 e ha ricevuto il Grammy Lifetime Achievement Award nel 2014. Kristofferson ha vinto il Grammy Award per la migliore canzone country per Help Me Make It Through the Night, e trionfò anche nel 1973 e nel 1975 per i suoi duetti con l'allora moglie Rita Coolidge rispettivamente con From the Bottle to the Bottom e Lover Please (anche questi brani sono suoi). Nel 1985 ha ricevuto una nomination all'Oscar per la migliore colonna sonora per Successo alle stelle di Alan Rudolph, in cui ha interpretato il cantante Blackie Buck al fianco di Willie Nelson nella storia ambientata a Nashville.
Siamo così arrivati alla carriera cinematografica di Kristofferson, per niente secondaria. Tra i suoi titoli più solidi, ci sono Alice non abita più qui di Martin Scorsese ed È nata una stella di Frank Pierson. Kristofferson ha portato alla ribalta sul grande schermo il suo personaggio virile e scabroso in film come Pat Garrett e Billy the Kid (1973) di Sam Peckinpah, dove compare, per merito di Kristofferson, anche Bob Dylan, Convoy - Trincea d'asfalto (1978), sempre di Peckinpah, I cancelli del cielo (1980) di Michael Cimino.
È nata una stella, con Barbra Streisand, vinse un Golden Globe per la colonna sonora di Kristofferson. In un post di cordoglio su Instagram, Streisand ha scritto: «La prima volta che ho visto Kris esibirsi al Troubadour Club di Los Angeles ho capito che era qualcosa di speciale. A piedi nudi e strimpellando la sua chitarra, sembrava la scelta perfetta per una sceneggiatura che stavo sviluppando e che alla fine è diventata È nata una stella. Per il mio ultimo concerto del 2019 all'Hyde Park di Londra, ho chiesto a Kris di unirsi a me sul palco per cantare un duetto del film, Lost Inside of You. È stato affascinante come sempre e il pubblico lo ha sommerso di applausi. È stata una gioia vederlo ricevere il riconoscimento e l'amore che meritava».
Kristofferson è stato sposato con Francis Beer, la sua fidanzata del liceo, dal 1961 al 1969; con la cantante Rita Coolidge dal 1973 al 1980; e con l'avvocato Lisa Meyers dal 1983.
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