Lo stato di salute di Michael Schumacher continua ad essere avvolto nel mistero. Dall'incidente sciistico rimediato il 29 dicembre 2013 sulle montagne francesi di Méribel, poco o nulla è trapelato sulle condizioni della leggenda della F1, ma non si tratta di casualità. A spiegare le ragioni giuridiche del silenzio dei familiari, è stato l’avvocato Felix Damm, che tutela gli interessi del tedesco dal 2008, per tutte le eventuali controversie legate ai media e alla stampa.
Le pochissime informazioni diffuse sono infatti risultato di una scelta precisa, che è stata presa di comune accordo in primis dalla moglie Corinna, e accolta fedelmente dai figli Gina Maria e Mick. All'indomani delle due operazioni alla testa, alle quali era stato sottoposto Schumi all’ospedale di Grenoble, fino al giugno 2014, l’opinione pubblica non ha più potuto ricevere aggiornamenti.
Gli unici a sapere qualcosa sono pochissime persone fidate, come Jean Todt. Lo stesso storico team principal della Ferrari, ha sempre mantenuto la massima discrezione sul conto dell'amico, pur avendolo incontrato in diverse occasioni anche negli ultimi anni. Di fatto quando qualcuno ha violato questo limite, come nel caso del magazine "Die Actuelle" che pubblicò un’intervista a Schumi realizzata con l’aiuto dell’intelligenza artificiale senza il consenso della famiglia, sono arrivate subito le querele.
La spiegazione del legale
Una dinamica spiegata dall’avvocato Damm in un’intervista rilasciata alla rivista specialistica tedesca "Legal Tribune Online": "Con l'incidente la pressione dei media è cambiata radicalmente. Chiunque voleva ricevere di prima mano informazioni sulle condizioni di salute di Michael per mettere a segno uno scoop. Tuttavia nell’ambito della salute ogni dato è di natura sensibile. Gli stessi bollettini dei medici sono contenuti che possono essere classificati come tematicamente legati alla privacy. Di conseguenza, tali informazioni possono rimanere riservate e non essere diffuse, a seconda della discrezione della famiglia".
L’avvocato ha poi spiegato quale sia la dinamica comunicativa, stabilita dalla famiglia Schumacher e il perché tifosi, appassionati e giornalisti non hanno più potuto sapere ufficialmente nulla. "Nessuno, a parte Corinna e i figli, può in linea di principio violare la riservatezza dei fatti circa la salute di Schumi, a meno che le informazioni raccolte non siano state divulgate dai diretti interessati. In giurisprudenza questo contesto viene definito autoapertura della sfera privata o più semplicemente autodivulgazione", ha proseguito il legale.
E ancora ha fatto sapere: "In questo modo qualsiasi informazione venga pubblicata è suscettibile di querela da parte della famiglia a meno che le informazioni giungano dalla famiglia stessa. Tutti infatti chiedono come stia Schumi, quali siano le sue condizioni, mentre molti operatori dei media sognano di poter raccontare o mostrare come appaia adesso l’ex pilota. Non dando mai informazioni ufficiali, per proteggere la sua privacy, si può così punire direttamente qualsiasi indiscrezione pubblicata o diffusa sul campione".
L’avvocato spiega così lo strettissimo riserbo imposto da Corinna."Questi punti fermi giuridici permettono però a moglie e figli di tutelare Schumi e di perseguire legalmente chiunque riveli dettagli su di lui senza neanche dover entrare nel merito delle rivelazioni.
Ci saremmo altrimenti trovati di fronte a una lunghissima trafila di controversie, da affrontare caso per caso". In definitiva saranno solo i suoi familiari a decidere quali informazioni saranno diffuse e quanto si potrà venire a sapere ufficialmente sulle sue condizioni di salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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