Non doveva essere il suo weekend, alla luce di un venerdì nero e di un sabato da exploit, ma Max Verstappen dimostra ancora una volta di essere il re della Formula 1 moderna. L'olandese ottiene un altro sigillo all'interno della sua trionfale stagione, anche se si è spaventato più del dovuto, specialmente in quel finale nel quale ha visto negli specchietti il minaccioso musetto della McLaren di Norris. Eppure, anche stavolta ce l'ha fatta davanti al pubblico italiano, che invece avrebbe preferito vedere la Ferrari SF-24 EVO in quella posizione. Leclerc e Sainz invece non hanno brillato, terminando rispettivamente al terzo e quinto posto. Nel mezzo Piastri con l'altra McLaren. La top ten viene completata da Hamilton, Russell, Perez, Stroll e Tsunoda. Forse, la domanda più importante da chiedersi è se vale la pena correre a Imola con queste monoposto, perché lo spettacolo è stato più virtuale che reale.
Prima fase di calmo studio
La penalità occorsa a Oscar Piastri (3 posizioni per impeding) permette a Lando Norris di guadagnare la seconda posizione in griglia, mentre la seconda fila diventa tutta rossa. Allo spegnimento dei semafori scatto fulmineo tanto per Verstappen quanto per Norris, mentre Leclerc punta a sorpassare all'interno il pilota della McLaren ma è costretto a conservare la propria piazza, di fronte al reattivo Sainz. Quinto Oscar Piastri, che anticipa il duo della Mercedes Russell-Hamilton. Imola quest'anno presenta una sola zona DRS, cosa che amplifica la difficoltà di sorpasso, già molto elevata su questa pista. Verstappen stabilita la leadership detta il ritmo per fuggire dalla "Orange Papaya" di Norris, mentre alle loro spalle Sainz mette nel mirino Leclerc che è il più lento del gruppo di testa.
Dopo alcuni giri di assestamento si accende Oscar Piastri, che si inserisce nella scia dettata dalla Ferrari numero 55 di Sainz. Nonostante un'andatura più rapida di qualche centesimo di secondo, l'australiano non riesce a scartare l'iberico del Cavallino. Situazione frustrante, ma grande concentrazione per entrambi i piloti che non mollano un centimetro. Alternando fasi di vicinanza e lontananza, le posizioni restano congelate. Davanti a tutti, Verstappen vola via lontano mentre Norris lamenta qualche noia al posteriore. Chi invece vive una domenica da incubo è Alexander Albon, ma anche Alonso non se la passa meglio. Entrambi infognati a fondo classifica con più rogne che altro con le rispettive Aston Martin e Williams.
Sainz perde la posizione su Piastri
Intorno al giro 22 finisce il primo stint con le medie di George Russell, il primo dei piloti di testa a effettuare il cambio gomme. Al giro successivo tocca alla McLaren il passaggio ai box, Norris però viene beffatto da Perez che al rientro in pista passa davanti all'inglese. La vendetta arriva alla tornata successiva, con l'inglese che davanti al rettilineo del traguardo fulmina la Red Bull del messicano. Anche Piastri transita ai box per indossare le nuove gomme dure, imitato da Verstappen leader della gara ma richiamato con biandiera bianconera per eccesso di track limits.
Passa al comando Leclerc, ma solo per un istante. Il ferrarista dopo la sosta torna in gara alle spalle del messicano in sesta posizione, ma il pilota Red Bull resta davanti solo per un giro. Anzi, la seconda guida del team campione del mondo viene infilato malamente anche da Piastri, scivolando in quinta piazza. Al giro 30 di 63, Carlos Sainz completa l'opera e soprassa Perez, anche dopo la girandola delle soste, l'unico ad aver perso una posizione è proprio lo spagnolo a favore di Piastri. Undercut riuscito per la McLaren, ma disattenzione della Ferrari nella lettura della gara in una fase critica.
Verstappen col brivido vince a Imola
Nell'ultima fase di gara si accende il duello per la seconda posizione tra Norris e Leclerc. Il monegasco con un ritmo forsennato riesce a recuperare il gap con il rivale della McLaren, arrivando in zona DRS. Charles ci prova, ma Norris non molla l'osso. Tra i due si crea un effetto fisarmonica, con la rossa numero 16 prima più vicina e poi più lontana in altre fasi. Stesso scenario più indietro, con Sainz che si mette a caccia di Piastri per recuperare la quarta posizione sfuggita dopo la fallimentare strategia del muretto e la sosta obbligatoria troppo ritardata. Al giro 48 Leclerc compie un errore cruciale nel proseguo della rimonta, con un lungo che costa caro alla curva Gresini. Il pilota della Ferrari precipita a quasi tre secondi di distacco. A dieci giri dalla fine Verstappen perde ritmo e inizia a lamentarsi con il box.
Norris galvanizzato da questa notizia spinge forte col piede destro sull'acceleratore per acciuffare un'insperata vittoria. Meno tre, meno due secondi, e a sette giri dal termine Norris si fionda a un secondo e mezzo di svantaggio da "super" Max. Arrivati a questa soglia di distacco, Verstappen tira fuori tutte le risorse rimaste a sua disposizione per difendere la vittoria.
E ci riesce, passando per primo sotto al traguardo. Ma brava Norris ed eccezionale la crescita della monoposto di Woking. Sul podio Leclerc, protagonista mancato. Ferrari un po' opaca viste le premesse della vigilia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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