La sessione delle prove libere del Gran Premio d’Olanda si chiude con un risultato a sorpresa. Davanti agli scatenati tifosi oranje, il campione del mondo Max Verstappen chiude solo al secondo posto, superato per soli 23 millesimi dalla McLaren dell’inglese Lando Norris, apparsa rigenerata dalla pausa estiva. Notte fonda, invece, per la Ferrari: se nella sessione della mattina Sainz aveva lasciato la vettura alla riserva Shwartzman, come da regolamento Fia, nel pomeriggio le Rosse sono sembrate decisamente fuori condizione. Leclerc nell’unico giro veloce con le soft chiude 11° mentre lo spagnolo fa ancora peggio, finendo 16°. Chiaramente non è questa la sessione che conta ma il messaggio lanciato dalla Ferrari non è certo rassicurante. Il muretto ostenta sicurezza ma vedremo nelle qualifiche di sabato se si sia trattato di pretattica o meno.
Verstappen domina la FP1
La pausa estiva si chiude com’era iniziata, con la Red Bull di Max Verstappen che domina la concorrenza sul tracciato di casa. Il campione del mondo, che conosce il tracciato di Zandvoort come le sue tasche, ha chiuso la sessione di prove libere della mattina con un convincente 1:11.852, tenendo ad oltre 27 centesimi l’Aston Martin di Fernando Alonso. Alle sue spalle, nella seconda fila virtuale, la Mercedes di Lewis Hamilton è riuscita a chiudere davanti all’altra Red Bull di Sergio Perez. Sessione tutto sommata tranquilla, animata solo dal testacoda alla penultima curva di Nico Hulkenberg: la sua Haas impatta sulle barriere senza subire gravi danni ma non è in condizione di riprendere la pista, cosa che costringe la direzione di corsa ad esporre la bandiera rossa. Come succede spesso sul tracciato olandese, costruito molto vicino alla spiaggia del Mare del Nord, problemi con la sabbia portata dal vento, una questione che sicuramente si riproporrà nelle qualifiche del sabato.
Com’è andata la Ferrari? A riprova che il tracciato olandese non dovrebbe riservare grandi soddisfazioni agli uomini in rosso, la Scuderia ha deciso di far scendere in pista nelle libere della mattina il terzo pilota Robert Shwartzman. Il regolamento prevede che almeno in un’occasione ogni stagione ciascuno dei piloti titolari ceda il posto ad un giovane: l’anno scorso il giovane israeliano aveva guidato la Ferrari nelle libere di Austin e Yas Marina. Charles Leclerc, poi, ha preferito risparmiare le gomme soft, chiudendo con un 16° posto decisamente poco significativo. Tre posizioni dietro, il terzo pilota, che avrà passato buona parte dell’ora di prove raccogliendo dati per Sainz. Hamilton è sembrato in buona forma, come le due Williams di Albon e Sargeant, quinto e settimo, mentre le McLaren sembrano avere ancora diverse cose da mettere a punto. La sensazione è che diverse squadre si siano nascoste: vedremo nella sessione pomeridiana se le cose stanno davvero così o se bisognerà aspettare le qualifiche di domani.
Piastri e Ricciardo out, bandiera rossa
In un’intervista rilasciata ai media internazionali, il capo dei telai della Ferrari Enrico Cardile ha rincarato la dose dopo le uscite dei giorni scorsi del team manager Vasseur. A sentire l’ingegnere della Rossa, i problemi della SF-23 “sono evidenti” e, a questo punto, si tratta solo di capire “cosa fare per il futuro e consegnare un pacchetto in grado di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”. Il primo passo per superare la mancanza di competitività su alcuni circuiti, a quanto pare, sono state le prove condotte proprio durante le prove libere della mattina a Zandvoort. “Abbiamo dedicato la FP1 a test specifici che ci permettano di migliorare la vettura quest’anno e raccogliere dati utili per migliorare il comportamento in pista della vettura della prossima stagione”. Parole che se, da un lato, rassicurano i tifosi della Ferrari sulle prospettive a lungo termine della Rossa, non sono certo incoraggianti in vista dell’ennesimo, lungo weekend di sofferenza. A complicare ulteriormente la situazione, poi, le nuvole minacciose all’orizzonte, che, almeno a sentire i meteorologi, hanno fatto aumentare la probabilità di pioggia al 40%. Al semaforo verde, comunque, si parte normalmente, cercando di sfruttare al meglio la pista asciutta.
Nel giro di un paio di minuti, quasi tutte le monoposto fuori ma solo con coperture hard o medie. Ritmo decisamente rilassato per i primi giri, con il solo Sergio Perez a scendere sotto il muro dell’1:13 ma il tempo di migliorarsi certo non manca. Lance Stroll, che si era fermato nella sessione mattutina per un non meglio identificato alla sua Aston Martin, sembra aver risolto tutto, tanto da sistemarsi al secondo posto dietro al pilota messicano. Problemino, invece, per Verstappen, bloccato da Hulkenberg ed altri piloti all’ingresso di curva 12 proprio mentre stava facendo il tempo. Il suo nervosismo alla radio è quantomai evidente. È solo questione di tempo, però, visto che quando l’olandese riesce a concludere un giro pulito si porta facilmente in testa. Interessante, comunque, l’1:12.901 di Oscar Piastri, visto che l’ha fatto con le hard. Sempre alla finestra le Ferrari, quasi un secondo più lente. L’exploit della McLaren, però, viene pagato più tardi, quando la vettura di Piastri finisce sulle barriere, assieme a quella di Daniel Ricciardo. Il replay mostra come il pilota della McLaren fosse arrivato troppo veloce in curva 3, costringendo l’australiano a sterzare bruscamente per evitare il contatto sulla famosa parabolica. Bandiera rossa.
Ferrari, non ci siamo
Si riprende dopo qualche minuto, visto che la pista era piena di detriti dovuti all’impatto violento delle due monoposto contro le barriere. A quanto pare Daniel Ricciardo è uscito dalla pista tenendosi il braccio destro ma non ci sono ancora conferme sulle sue condizioni di salute. Visto che mancano circa 30 minuti alla fine delle libere, molte scuderie scelgono di montare le soft e tornare in pista, per verificare le prestazioni delle vetture in vista delle qualifiche di sabato. I tempi precipitano e, a sorpresa, il più veloce è Lando Norris, la cui McLaren fa fermare il cronometro su un ottimo 1:11.330. Alle sue spalle Verstappen fa un errore in uscita dalla parabolica e perde qualche centesimo, chiudendo alle spalle del pilota inglese. Interessante la scelta della Ferrari: se Carlos Sainz, che non aveva ancora girato sulla pista olandese, monta le soft e chiude con un mediocre 1:12.147, in 14a posizione, Charles Leclerc preferisce continuare a testare soluzioni sulla sua monoposto con le gomme medie. Il pilota spagnolo sembra provare a spingere ancora, almeno a giudicare dal lungo in curva 11, mentre non è chiaro cosa stia facendo il monegasco, ultimo in classifica, dietro anche a Ricciardo, che aveva girato con le hard.
Verstappen comunica al muretto che ha qualche problema ai freni posteriori, ma questo non gli impedisce di migliorare il suo tempo, chiudendo a soli 23 millesimi di secondo da Norris. Alla fine, anche Leclerc monta le soft e riesce a risalire la classifica, fermandosi però dietro all’Aston Martin di Alonso. Se il monegasco è undicesimo, ancora peggio Sainz, dietro anche all’Alfa Romeo di Zhou. Negli ultimi 15 minuti delle libere, Alonso e Perez provano un long run ma con coperture diverse: hard per l’Aston Martin, medie per la Red Bull. Finale di sessione senza altre emozioni, con una classifica che si chiude con diverse sorprese. Seconda fila dove, davanti alla Mercedes di Hamilton, arriva la Williams di Albon; dietro arriva l’Alpha Tauri di Tsunoda e l’Alpine di Gasly, poi Perez e Stroll.
Il muretto Ferrari sembra tranquillo ma il risultato delle Rosse non è certo rassicurante. La speranza, ovviamente, è che le cose migliorino nelle qualifiche del sabato. Iniziamo ad incrociare le dita...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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