MotoGP Assen, Bagnaia e la Ducati festeggiano ancora

All'università del motomondiale Pecco Bagnaia firma una vittoria d'autore. Sul podio anche Bezzecchi ed Espargaro. Tante le cadute sul circuito olandese

MotoGP Assen, Bagnaia e la Ducati festeggiano ancora
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Una gara combattuta e vivace quella di Assen, con una prima fase ricca di bagarre e di cadute e una seconda nella quale è prevalsa la qualità di Bagnaia che è stato abile a staccarsi da Bezzecchi e Binder. Quest'ultimo perde la terza posizione per una manovra non consentita all'ultimo giro, così ne beneficia Aleix Espargaro che riporta l'Aprilia sul gradino più basso del podio. Quinto Jorge Martin, che conserva comunque la seconda posizione nel mondiale, anche se Bezzecchi si avvicina. Bagnaia, invece, resta saldo in testa alla classifica piloti, mentre la Ducati prende il largo in quella costruttori.

Le prime fasi di gara

Spenti i semafori è ancora Brad Binder ad avere lo scatto migliore, stavolta il pilota della KTM lascia tutti alle proprie spalle, piazzandosi al comando della gara con buona pace di Bezzecchi e Bagnaia. La gara di Assen perde subito un candidato protagonista, Jack Miller, che cade alla curva 1. Le sorprese non mancano, perché l'asfalto molto caldo e intorno ai cinquanta gradi centigradi, toglie un bel po' di grip ai piloti. A precipitare a terra, dopo l'ex Ducati, sono Quartararo, Zarco (coinvolti in un incidente) e Vinales. Dopo una fase di studio, Pecco Bagnaia rompe gli indugi e scalza Binder dalla testa della corsa, mentre Bezzecchi inanella una serie di giri veloci e si inserisce nel trenino che porta alla vittoria.

Bagnaia al comando

A venti giri dal termine i tre di testa, Bagnaia, Binder e Bezzecchi, fanno il vuoto. Alle loro spalle viaggia nella terra di nessuno, Aleix Espargaro, con un'Aprilia che ritorva un buon passo dopo molto tempo. Quinto Jorge Martin, che in Olanda non ha ritrovato il feeling avuto in Germania dove fece il fenomeno. A sopresa anche Bastianini è costretto al ritiro, al seguito di una scivolata pericolosa che dà vita a un principio di incendio alla sua Desmosedici. Il ritmo di Bagnaia è veramente forsennato, ma Binder lo fotocopia, cosa che riesce un po' meno a Bezzecchi pur restando aggrappato alla coda della KTM del sudafricano. A tredici giri dalla fine Binder tenta una staccata lunghissima, rischiando di scontrarsi con la coda di Bagnaia. Questa manovra non agevola la KTM, che perde contatto con la Ducati del campione del mondo mentre si fa avvicinare da quella di Bezzecchi.

Bezzecchi

Bagnaia vince ad Assen

Binder, a differenza dei suoi rivali, ha scelto una gomma soft al posteriore che gli costa qualcosa in termini di velocità nell'ultima fase di gara. La moto austriaca sgondola e diventa imprecisa, così ne approffitta Bezzecchi che sentendo l'odore della preda supera Binder dopo un'accelerazione monstre e chiusura perfetta con freno in mano. Il sudafricano comunque non vuole mollare la piazza d'onore, incollandosi a Bez, mentre Bagnaia vola in fuga solitaria. Negli ultimi giri Aleix Espargaro completa la sua rimonta, ricucendo lo strappo per la lotta al podio e inserendosi in lizza per il premio. L'Aprilia dello spagnolo ha un'ala destra rotta, che gli impedisce di sferrare l'attacco decisivo che vale la terza posizione conclusiva. Impresa a metà dell'iberico. Il capolavoro, invece, è di Bagnaia che mette la sua firma all'università del motomondiale vincendo una gara molto combattuta.

Secondo con onore Bezzecchi, davanti a Binder. Quarto con merito Espargaro, mentre Martin termina quinto. A giochi fatti, Binder perde il podio a favore di Espargaro, sanzionato per un passaggio su striscia verde non consentito. Festeggia l'Aprilia, delusione KTM.

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