Motoripagine a cura di Pierluigi Bonora

GinevraCentinaia di espositori, considerando tutti i comparti del settore automotive, e centinaia di novità annunciate: ecco quanto prometteva prima ancora di aprire i battenti l’ottantesima edizione del Salone di Ginevra. Ma, anche questa volta, la rassegna elvetica non si è limitata a offrire quanto promesso. Infatti, sotto i riflettori si sono aggiunte altre prime assolute, pronte per la vendita, sia concept-car, spesso vicini a modelli definitivi.
Salvo rare eccezioni, l’elenco delle debuttanti include principalmente modelli che s’inseriscono nel filone della mobilità eco-sostenibile, destinata a svilupparsi sempre più seguendo la filosofia delle Emissioni Zero o, quanto meno, ridotte ai minimi termini.
Uno scenario anticipato da annunci corredati da date precise e destinato sia ad ampliare rapidamente i ranghi del settore delle ibride sia a dare una vera scossa alla mobilità eco-sostenibile. Gli effetti di questa evoluzione-rivoluzione non influiscono nei confronti dell’attenzione verso l’ottimizzazione del rendimento dei sistemi di propulsione tradizionale - che, per esempio, si avvantaggiano sempre più di sistemi Start/Stop e di cambi a doppia frizione, al debutto tanto in casa Alfa Romeo quanto in quella Renault - ma ispirano la nascita di accordi per sviluppare infrastrutture destinate alle auto elettriche e di partnership tra costruttori che stanno agli antipodi, tanto a livello geografico quanto di tradizione e immagine, come quella tra la Mercedes e la cinese Byd, rivolta allo sviluppo di un nuovo brand per l’auto elettrica. Insomma, dopo aver consolidato fattori importantissimi come quello della sicurezza che sono ben percepiti da tutti, è giunto il momento di fare passare dalle parole ai fatti lo scenario della mobilità elettrica. Anche con tante variazioni sul tema, come conferma il gruppo Volkswagen che annuncia l’arrivo nel 2013 della sua prima elettrica (la city-car E-Up) e dell’Audi Q5 Hybrid nel 2011, ed espone sullo stand della casa dei quattro anelli due interessanti concept: l’A1 in variante E-Tron - spinta da un’unità elettrica con 102 cv alimentata da batterie che assicurano un’autonomia di 50 chilometri, al termine della quale vengono ricaricate da un piccolo motore termico rotativo Wankel da 250 cc - e l’ammiraglia A8 in versione Hybrid.
A dispetto del rango, è equipaggiata con un quattro cilindri turbo di 2 litri abbinato a un motore elettrico sia per offrire prestazioni brillanti e consumi molto bassi sia per muoversi a Emissioni Zero, sebbene per pochi chilometri.
I consanguinei spagnoli della Seat pensano, invece, a sviluppare una compatta sportiva elettrica, la Ibe, spinta da un’unità con 102 cv che, in virtù del peso della vettura contenuto in 1.000 chilogrammi, promette d’imprimere verve e buone autonomie. La carrellata di sorprese dell’ultimo momento del gruppo tedesco non trascende dalle auto di normale produzione, come rammenta l’esuberante versione Rs della Skoda Fabia spinta da un 1.400 cc turbo a iniezione di benzina da 180 cv. Sul tema delle Emissioni Zero promette d’impegnarsi sempre più anche la Citroën, che espone il prototipo di una compatta sportiva elettrica che si chiama Survolt: un nome che la dice lunga sulla sua personalità.
Ford, mentre introduce nella nuova famiglia Focus anche la station wagon, intende ampliare la strategia eMobile contagiando il settore dei veicoli commerciali, nello specifico la gamma Transit. E anche un marchio sportivo come Lotus pensa al domani, portando a Ginevra l’E414 Hybrid derivata dall’Evora.


Ma tornando ai giorni nostri, tra gli ultimi arrivi ginevrini vanno annoverate anche la versione definitiva della piccola Cygnet, estrapolata dalla Toyota iQ - una sorta di tender per chi ha già in garage un’Aston Martin, e che si propone anche di abbassare la media delle emissioni di questo marchio - insieme con le americane Chrsyler 300C e Pt Cruiser in allestimenti che curano molto l’aspetto delle livree, e la dura Jeep Wrangler in versione Islander.

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