Marcelo Bielsa è un personaggio tutto da scorpire. Ce lo hanno descritto in cento modi diversi, ci hanno raccontato mille episodi e qualche leggenda metropolitana, ma alla fine abbiamo capito solo una cosa. E cioè che con Josè Mourinho non ha niente in comune. Il portogherse era uno stregone delle conferenza-stampa, lui invece parla solo se costretto dal protocollo. Il portoghese è disponibile a rilasciare interviste mentre invece Marcelo ha un rapporto complicato con i mezzi di informazione. Insomma abbiamo capito che nel giro di qualche mese, l'Inter si appresta a passare da Mourinho al suo poosto, cioè Bielsa dopo aver assicurato l'interregno come uno, Leonardo, che si presentyava come allievo del portoghese.
Le medaglie sul petto di Bielsa non sono di poco conto. L'oro olimpico riluce in maniera strepitosa ma anche il lavoro fatto come ct dell'Argentina (con una clamorosa eliminazione sulla schiena) e poi quello recentissimo come ct del Cile, lo hanno elevato al rango di professore del calcio. In Europa è già arrivato, si è fermato pochi mesi a Barcellona per guidare il club meno importante, il'Espanol ma poi è ripartito per prendere le redini della nazionale argentina. Dunque non è giudicabile, diciamolo subito. Eppure ha suscitato molti consensio e molti apprezzamenti. Soprattutto per il calcio offensivo che è in grado di coltivared nelle sue squadre. Ma c'è un aneddoto particolarmente intrigante che vale la pena riportare alla luce. Si racconta che una delle ultime interviste concesse da Bielsa sia stata realizzata da un collega di Rosario.
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