Il Museo della scienza va in ferie per rifarsi il look

Il Museo della scienza e della tecnica chiude i battenti per tutta l’estate. Ma non va in ferie. Si rifà semplicemente il look in vista dell’appuntamento dell’anno prossimo, quando, a giugno, ospiterà gli operatori di circa 400 musei scientifici di tutto il mondo. Per tre mesi, dal 9 giugno al 15 settembre, niente visite al sottomarino Toti né a tutte le altre curiosità del museo.
La ristrutturazione, che in tutto costa qualcosa come dieci milioni di euro, riguarda l’impianto di riscaldamento e raffreddamento dell’edificio, a emissioni zero, il sistema di sicurezza e alcune novità. A cominciare da un punto di ristoro fino alla progettazione del nuovo ingresso in via Olona (e non più in via San Vittore), riqualificando l’area delle cosiddette «ex Cavallerizze». Il museo si prepara anche all’evento dell’Expo e organizzerà mostre e laboratori sul tema scelto per il 2015, affrontando le problematiche legate al mondo dell’alimentazione e dell’ambiente.
«Questo museo - spiega il presidente Michele Perini - è il più importante nel suo genere a livello nazionale e ha cambiato pelle negli ultimi anni. Un tempo qui venivano solo scolaresche, ora abbiamo 400mila visitatori all’anno e questo grazie anche a tutti gli interventi di modernizzazione compiuti dal 2001 a oggi».
Certo, quella di chiudere non è stata una decisione presa a cuor leggero. «Se avessi potuto - ammette Perini - l’avrei evitato volentieri, ma è davvero necessario». Far convivere turisti e cantieri sarebbe infatti stato impossibile: troppi i disagi causati da polvere e rumori. Meglio sospendere le visite per un po’.
Per mettere a nuovo il museo mancano quelli che il direttore Fiorenzo Galli chiama «due milioncini». Già previsti, ma ancora da sbloccare. Questione di cavilli burocratici. A risolvere l’inghippo ci penserà il Comune di Milano. «Sono garantiti» assicura l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini. «Li otterremo dagli oneri di urbanizzazione», aggiunge l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli.
Perini ha un sogno nel cassetto: tenere aperto anche di notte e regalare agli studenti e alle scolaresche che arrivano in metropolitana la possibilità di entrare direttamente nel museo da via Olona. Il progetto dello spostamento dell’ingresso e la riqualificazione delle ex Cavallerizze, strutture che risalgono alla metà dell’Ottocento, è stato in parte finanziato con i fondi del gioco del lotto.
«Da oltre cinque anni - spiega Simini - abbiamo avviato con il Museo della scienza e della tecnica un progetto di collaborazione e lo sosteniamo per abbracciare tutte le possibilità di miglioramento. Il piano di sicurezza va rivisto per dare ai turisti tutte le garanzie possibili e valorizzare la struttura».


Il museo ha affrontato anche un’altra sfida: trasformare l’idea dei «lavori in corso» da seccatura a opportunità. Per questo è stata avviata un’intensa campagna di comunicazione e durante i cantieri ci saranno aggiornamenti in tempo reale.

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