La musica vernacolare spopola tra i giovani

Nel Cantone grande successo dei cantanti che utilizzano il ticinese, anziché l’italiano o l’inglese. Piace la semplicità

Patrick Mancini

Piace per la sua ricchezza, per la sua espressività, esaltata dalle note musicali. Da quando la musica giovanile ha scoperto il dialetto, in Ticino si è riacceso l’amore per gli idiomi locali. O almeno tra i giovani. E con l’arrivo sui palchi del cantante Mario Benetti, illustre esponente del «volgare» milanese, il fenomeno è letteralmente esploso.
Migliaia di fan scatenati. Palazzetti gremiti, l’ultimo dei quali ieri, a Bellinzona in occasione del concerto dei Vad Vuc e di Davide Van De Sfroos.
Brani ritmati, immediati. Facili da memorizzare e da canticchiare. Parole semplici, alla portata di tutti. Si aggrappa a ballate e melodie, la Svizzera italiana, per salvare le sue radici linguistiche. Mandando nel contempo un messaggio forte a chi credeva musicalmente intramontabile la lingua di Shakespeare. Sì, perché pare proprio che alle nuove generazioni di ticinesi la musica dialettale piaccia forse di più delle canzoni cantate in inglese.
Sarà per l’allegria che trasmette, sarà perché permette ai giovani di identificarsi nelle loro origini. Sta di fatto che il boom musicale del dialetto è ormai una piacevole realtà; nata in sordina nel 1991, quando il gruppo locarnese dei «Vomitors» iniziò a proporre un punk melodico, gradevole è poi nella seconda metà degli anni Novanta, con la vertiginosa ascesa del comasco Davide Van de Sfroos, alias Davide Bernasconi, che il genere folk-dialettale fa breccia tra i giovani, alimentando un filone di successo.
Nel 2000 si formano i Vad Vuc, caratteristico gruppo Made in Ticino. E ora arriva anche Mario Benetti, in un tour che tocca pure il Cantone, accompagnato dal suo gruppo, le «Mele spinte».


Si inserisce in un panorama già ricco di interpreti, raccontando vicende rurali, quotidiane, ispirate alla sua infanzia trascorsa a Vizzolo Predabissi, paese alle porte di Milano: «Grandi storie di un piccolo mondo», come recita il titolo dell’album che sta andando a ruba nella Svizzera italiana.
Canta con ironia, simpatia, spensieratezza. Armi spontanee, che conquistano la gente.

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