È morto, all’età di 92 anni, Franco Migliacci, autore di grandi testi musicali che hanno segnato il panorama musicale italiano dagli anni Cinquanta fino ai Novanta come “Nel blu dipinto di blu”, "Tintarella di luna”, “Fatti mandare dalla mamma”. L'uomo è morto in una clinica della Capitale con la famiglia al suo capezzale.
La vita
Francesco Migliacci, detto Franco, è nato a Mantova nel 1930 per poi trasferirsi in giovanissima età a Firenze dove ha completato il ciclo di studi e comincia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. Nella città che ha dato i natali a Dante, partecipa ad un concorso di recitazione che gli permetterà di ottenere una piccola parte in un film di Nino Taranto, attore e regista napoletano.
Dopo la prima esperienza nel cinema, decide di trasferirsi stabilmente a Roma per dedicarsi a tempo pieno alla recitazione, partecipando a un totale di 18 pellicole e a diversi sceneggiati Rai.
La carriera di Franco Migliacci
L’interesse per il mondo della musica nasce nell'estate del 1957. Durante una giornata che non lascia presagire niente di buono, Migliacci decide di fuggire dai ritmi della vita mondana e di rifugiarsi in un mondo tutto suo, dipingendosi le mani e la faccia di blu. Migliacci prende così carta e penna per raccontare la sua via di fuga e compone uno dei testi più famosi di tutti i tempi, “Nel blu dipinto di blu”. Domenico Modugno, anch'egli nato come attore e con una forte passione per il canto, si innamora subito delle parole del testo e perciò si mette a lavorare al fianco di Migliacci per individuare un ritornello di successo che poi sarà: “Volare oh oh”. La canzone viene presentata al Festival di Sanremo e il resto è storia.
La collaborazione con Modugno va avanti per altri due anni ma poi Migliacci la interrompe perché vuole considerarsi un “battitore libero” e scrivere anche per altri artisti. Nel corso della sua carriera, scrive dei successi tutti italiani come “Tintarella di luna”, “Fatti mandare dalla mamma”, “Una rotonda sul mare” e tanti altri per artisti del calibro di Mina, Gianni Morandi, Nada ed altri ancora.
Gli ultimi anni
La sua attività di paroliere prosegue, rimanendo sempre sulla scena del pop italiano, fino agli anni Novanta quando scriverà il suo ultimo grande successo, “T’appartengo” di Ambra Angiolini. Nel 2003 ricopre l’incarico di presidente della Siae, Società Italiana degli Autori ed Editori, per soli due anni a causa di alcune polemiche che lo ritengono poco rappresentativo della società.
Nel 2009 riceve il Premio Lunezia, riconoscimento per chi si impegna nella valorizzazione musicale-letteraria delle canzoni italiane, in onore alla lunga carriera da paroliere, editore musicale e produttore discografico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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