Come dire, già lo sapevamo. Inutile provare, inutile sperare. Questa mattina alle 10.00 all'apertura ufficiale della vendita dei biglietti dei Coldplay, le 4 date romane di luglio 2024, quindi tra un anno, sono andate sold out nel giro di pochi minuti. Per non parlare della prevendita qualche giorno prima, dove obbligatorio, era registrarsi al sito, quindi mettersi in coda, chiamata comodamente "sala d'attesa", aspettare mediamente un'ora (ma anche due) per poi essere introdotti nel sito dove: sorpresa, i biglietti erano già esauriti.
Parliamo di cifre, quelle ufficiali, che andavano dai 57 euro più prevendita (si arrivava quindi a quasi 80 euro), fino ai 109,25 sempre più prevendita. Ma attenzione, c'erano anche le varie "Experience", quei biglietti che offrono l'entrata anticipata e una lounge con qualche patatina per il modico prezzo che partiva dai 569 euro e arrivava fino a 900. Niente da fare neanche per questi. E fin qui siamo solo alla prevendita. Il 28, ovvero oggi, si è aperta la vendita ufficiale, e già alle 10 di mattina, accedere era impossibile, e quando si riusciva c'era la solita attesa di 1 o 2 ore che alla fine, quando si veniva reindirizzati nel sito (dove scritto a chiare lettere non si poteva rimanere più di 10 minuti per l'acquisto), si scopriva che, di nuovo "sorpresa" era tutto esaurito.
La sorpresa (amara) per i fan
Ovviamente per i comuni mortali, perché nello stesso momento, girando per gli altri siti di rivendita di biglietti di seconda mano, i ticket per i Coldplay c'erano eccome. E senza bisogno di attendere, perché si veniva immediatamente reindirizzati alla cassa, dove il prezzo partiva, per quelli da 52 ero ufficiali, ad oltre 400 euro. Scorrendo si saliva a 500, poi 600, 800, 1000 e oltre, fino ad arrivare alla cifra di 90.000 euro per un biglietto di platea ovvero il prato dello stadio Olimpico di Roma.
Le cifre da capogiro
Gli stessi biglietti che sul sito ufficiale specificavano "Visione ostruita" e che partivano da 52 euro, si trovano a cifre dai 2000 euro in su. Inutile dire che i fan sono insorti, ma non dovrebbero essere loro a farlo, bensì altri che dovrebbero controllare come sia possibile non trovare un biglietto (seppur a cifre non certo modiche) sulle rivendite ufficiali e trovarlo a prezzo decuplicato su altri siti.
La polemica si infiamma... ma poi si spegne
Questa non è certo la prima volta che succede. Quando c'è un concerto di particolare attenzione o di richiamo accade la stessa cosa. È successo per Olivia Rodrigo, per The Weekend a Milano e perfino per il concerto di Harry Styles al Campovolo. Le organizzazioni ufficiali contattate alzano le mani, dicendo che è impossibile riuscire a bloccare questa sorta di traffico, e che sono stati messi in campo tutti gli strumenti per farlo.
Ovviamente siamo tutti garantisti, ma quello che viene da chiedersi, a parte l'immoralità di certi prezzi che vengono propinati per qualcosa come la musica, quindi cultura, che dovrebbe essere disponibile a tutti e soprattutto ai giovani a cifre "umane", possibile che si sta lavorando per raggiungere Marte e nessuno riesca a trovare un sistema per bloccare questo commercio? E ancora, a chi va questa enorme quantità di denaro difficile da tracciare? Domande a cui sarebbe importantissimo dare una risposta senza che alla fine, come successo per gli altri concerti, la polemica si sgonfi e tutto torni come prima. Ovviamente fino alla prossima stangata per i poveri fan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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