Ghali non cambia idea. Poco prima di salire sul palco dell’Unipol Forum per il primo dei due concerti tutti esauriti conferma che “io parlo di Palestina che non è una guerra ma un genocidio”. Insomma ritorna su quanto aveva detto, con tante polemiche, durante il Festival di Sanremo. Un concetto che lui aveva ripreso anche nel brano “Paprika” che è stato uno dei tormentoni dell’estate: “Puoi dirmi quello che vuoi, non farò come la Rai, mai”. Ora conferma di non avere pregiudizi e che, dopo quell’episodio, in Rai è già tornato. Senza dubbio per lui, come lascia intendere nel nuovo brano “Niente Panico”, non è un momento facile.
La mamma sta male e lui passa molto tempo di fianco a lei per assisterla. “Calpesto il mio senso di colpa anche perché se quelli come me non splendono, rimangono a rappresentare i rapper soltanto quelli che invitano a Retequattro”. È una sorta di presa di distanza da certo integralismo becero e opportunista di sedicenti artisti in cerca di popolarità. Ma anche la conferma di un impegno forte e senz’altro divisivo: “Io sono il messaggio, non ho bisogno di fare annunci sul palco, che comunque sono tutti improvvisati.
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