I Måneskin a otto anni

Rock'n'roll al Forum di Assago: arriva la band di Damiano con il Loud Kids Tour 2023. Grandi successi, spettacolo, vinili e lo stupore di una ragazzina di otto anni

I Måneskin a otto anni

Quanto dev'esserti apparso sconfinato il Forum di Assago l'altra sera. Quanto? Un oceano di corpi che ondeggia, salta e urla. E quanto profondi i bassi. Quanto? Così tanto da avvertirli sin dentro allo stomaco? Una pulsazione mai provata prima. E tutte quelle luci? Il palazzetto trasformato in un cubo roteante, a tratti magico. Le tende rosse che s'abbassano e loro lì. I Måneskin. A suonare, cantare, ballare. Finalmente veri, finalmente vivi. Fino a poche ore prima erano solo una voce nella tua libreria di Spotify. Quanto ti saranno sembrati reali. Fino a che punto?

Con l'età certe sensazioni vengono dimenticate. Eppure, a sforzarmi, qualcosa riesco a ricordarmelo. Il Forum di Assago, trent'anni fa, sembrava anche a me mastodontico. Erano gli anni degli Oasis, prima ancora che i fratelli Gallagher si prendessero a pesci in faccia, degli Skunk Anansie (sento ancora i brividi per la voce di Skin) e degli Smashing Pumpkins con Billy Corgan che si fa calare dall'alto mentre suona al pianoforte Mellon Collie and the Infinite Sadness. Erano gli anni dei walk man e dei cd impilati sulla scrivania. Oggi le canzoni sono tracce, musica quasi inconsistente che evapora troppo velocemente. E così, l'altra sera, mi ha colpito vedere i ragazzini in coda al banchetto del merchandising a comprare vinili anziché magliette. Tu hai preferito la maglietta. Ne avresti preferita una tutta nera ma non c'era la tua taglia. Non sono pensate per un pubblico così giovane. E così hai preso quella rossa. Davanti la scritta Bla, bla, bla. Dietro il titolo dell'album. Rush, fretta. Appunto. Ma, a differenza di molti altri gruppi e cantanti, dei Måneskin conosci moltissime canzoni. Tutte a memoria, o quasi. Perché è un gruppo che, in un modo o nell'altro, ha già lasciato il segno.

Otto anni. Il tuo primo concerto. Quanta emozione. Quanta? I commenti ad alta voce. "Damiano non aveva i capelli lunghi?". Eh, li ha rasati. "Il batterista invece li ha lunghissimi". E poi il look di Victoria e a cercare di indovinare le canzoni appena iniziano a suonarle. "Questa la conosco?". Risalire dai primi accordi. In una sola serata hai cantato tutte le tue preferite. Gossip, Baby said, Zitti e buoni, Coraline, I wanna be your slave, Supermodel. Tutte d'un fiato. E quando Damiano ha chiesto: "Ma non vi siete ancora rotti il cazzo di questa canzone?". Tu hai gridato no e ti sei messa a cantare Beggin'. E, quando hanno cambiato palco e sono saliti su quello a pochi metri da noi, ti sembranno sembrati vicinissimi. Quanto? Tanto da toccarli con una mano? Così vicini e così reali, mentre suonavano Torna a casa e Amandoti. E poi il palco "infuocato" per Gasoline. E i tre che si tuffano sulla folla. Stage diving. In inglese rende meglio l'idea. "Sono davvero pazzi". Eh sì, sono proprio fuori di testa.

Prima del concerto mi hai chiesto: "Anche oggi spaccheranno tutto?". Ti ho sorriso. Non lo hanno fatto. Ma la serata è stata pazzesca lo stesso. Lo è stata per me che di anni ne ho ben quarantatré. E di concerti ne ho visti un'infinità, in locali molto più piccoli e schiacciato davanti al palco in stadi ancor più gremiti. Tornati a casa, hai appeso i due biglietti sul muro della tua cameretta, proprio sopra al tuo letto. Invecchieranno e forse un giorno li perderai. Ma questo primo concerto è probabilmente (lo spero) qualcosa che ti rimarrà dentro per sempre. Soprattutto dopo che per un quarto della tua vita hai subito chiusure e restrizioni. Chissà come sarai tra trent'anni. Chissà se i Måneskin esisteranno ancora.

Magari si scioglieranno, come fanno molti gruppi. Magari ci sarà pure una reunion e tornerai ad ascoltarli, con qualcun altro al tuo fianco. E ti ricorderai di quella sera che tu e i Måneskin avete fatto "un gran casino" al Forum di Assago.

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