Musica elettronica, al San Fedele la "scuola inglese" spopola

Festival "Inner_Spaces": serata sold out con Leafcutter John e Lee Gamble

Musica elettronica, al San Fedele la "scuola inglese" spopola
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All'Auditorium San Fedele di Milano, ieri una serata in compagnia della "scuola inglese" dell'elettronica, sperimentale. Per cominciare l'apripista Leafcutter John (John Burton), poi la star Lee Gamble. Evento, come ormai da molti anni, sold out, o quasi. Pubblico variegato tra appassionati, musicisti, studenti di musica, smanettoni, studiosi e curiosi, orecchie addestrate o abbastanza aperte per affrontare discorsi di questo tipo. Non per tutti, ma sempre di più, per tanti. Siamo nel mondo di "Inner_ Spaces", festival ideato e portato avanti ancora da padre Antonio Pileggi, ordine dei Gesuiti. Anche intellettuale-musicista che in una decina di anni è riuscito a creare qualcosa di veramente nuovo, un polo cultural-musicale ove sono passati tanti protagonisti del genere, tra emergenti e vere e proprie stelle, come ieri sera Gamble. Ma cominciamo da Burton.

La sua proposta, acusmatica (musica elettronica, creata per essere ascoltata tramite altoparlanti, ndr), è sembrata più simile al genere contemporaneo, con una struttura più conoscibile, più che un viaggio senza meta, un discorso circolare con un inizio e una fine che richiama il principio; interessante John, per le sue esplorazioni "tra il mondo naturale e quello digitale"; "utilizza il sampling e la manipolazione in tempo reale. Applausi del pubblico, proposta gradita, con padre Pileggi visibilmente soddisfatto già a metà della serata. Poi, nella seconda parte, ecco lo spettacolo: alla consolle, in carne e ossa, Gamble. molto conosciuto nel mondo anche del cosiddetto "clubbing" (genere proposto anche nei locali).

La sua, una mescolanza sonora di avanguardia e musica dance; coinvolgente lo show, tra basi registrate, variazioni ottenute con la strumentazione adeguata, mescolando estemporaneità e "campioni" sonori preparati prima. Molto coinvolgente, nel danzare sul palcoscenico intorno alle sue "macchine sonore" per cambiare, variare, innestare suoni; immancabile i suoni sound design, genere di sua provenienza. Ovazioni.

Che dire, una serata, come direbbero i giovani "ok", riuscita, con anche la presenza di ospiti illustri: a parte il compositore Giovanni Cospito, vero decano, in sala si è visto per tutta la durata dello spettacolo la star dell'arte Maurizio Cattelan, appassionato di elettronica, che molto volentieri ha scambiato analisi e pareri su quando ascoltato (info prossimi concerti: www.innerspaces.it).

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