Niente concerto a La Fenice di Venezia per Valentina Lisitsa, la pianista di origine ucraina colpevole - secondo i critici - di aver espresso posizioni vicine a quelle del Cremlino. Gli organizzatori hanno annullato l'evento a seguito delle polemiche scoppiate sui social per via delle posizioni scomode espresse da Lisitsa sulla guerra in Ucraina, spesso critiche nei confronti del governo di Kiev. "La musica e la cultura devono unire i popoli e non dividerli", ha detto all'Ansa la presidente di Musikamera Sonia Finzi, precisando che la sua associazione si è sempre dichiarata super partes. "Non eravamo a conoscenza del suo attivismo politico e delle polemiche che la coinvolgevano" spiega sempre Finzi, al Corriere del Veneto. "Sono molto rammaricata e in imbarazzo. Non avrei mai voluto trovarmi in una situazione di questo tipo per nessuna ragione al mondo. Nessuno naturalmente ha obiettato sulla sua scelta sul fronte dell’arte e della musica, vista la sua fama mondiale e le sue indiscutibili capacità". Estraneo alla vicenda il teatro veneziano, che prestava solo le sale.
Salta il concerto della celebre pianista ucraina
Con oltre 83 milioni di visualizzazioni su YouTube e circa 165mila iscritti al suo canale, Valentina Lisitsa è una delle musiciste classiche più seguite sul web. Con il suo modo di suonare poliedrico definito “abbagliante”, Lisitsa si trova a suo agio in un vasto repertorio che spazia da Bach e Mozart, fino a Shostakovich e Bernstein. Nata a Kiev, in Ucraina, nel 1973, Lisitsa ha iniziato a suonare il pianoforte all'età di tre anni. Ha ottenuto un posto alla Lysenko Music School for Gifted Children e successivamente ha studiato con Ludmilla Tsvierko al Conservatorio di Kiev. Nel 1991 ha vinto la Murray Dranoff Two Piano Competition insieme ad Alexei Kuznetsoff. La coppia si è sposata l'anno successivo e si è trasferita a New York. Nel 1995 Lisitsa ha debuttato a New York al Mostly Mozart Festival al Lincoln Center. Da allora, si è esibita in tutto il mondo. La stagione 2019/2020 ha visto Valentina esibirsi in recital a Istanbul, Vienna, Zurigo, Roma, Ginevra, Essen e Bruxelles.
L'errore della censura
Ora, nell'occidente liberal-democratico che pretende di essere migliore del regime illiberale di Vladimir Putin, a una pianista di fama mondiale - non un'attivista politica - viene impedito di suonare. La sua colpa sarebbe quella di aver suonato nella Mariupol occupata dai russi e, appunto, di aver espresso critiche nei confronti del suo governo.
Valentina Lisitsa è ucraina e non può criticare il governo di Kiev? Peraltro lo ha fatto anche prima dell'invasione russa (24 febbraio 2022), eppure nel frattempo ha suonato indisturbata nei teatri di tutto il mondo. A La Fenice no. Per quanto le sue idee possano sembrarci discutibili e sbagliate, censurare l'arte (e la musica) è sempre sbagliato o comunque un grandissimo limite per una democrazia di stampo liberale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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