Il puzzle delle amministrative napoletane inizia a comporsi. E il cast dei protagonisti della corsa a sindaco appare quasi al completo, anche se non si escludono sorprese e ingressi dell'ultima ora. Intanto oggi il Pd ha calato la sua carta e ufficializzato la candidatura del prefetto Mario Morcone. È lui stesso a comunicare la decisione: «Accetto», dice, «per amore della città». La notizia arriva dopo che questa mattina alla Camera si erano confrontati sull'argomento il segretario del Pd Pierluigi Bersani e il presidente di Sinistra e Libertà Nichi Vendola. Ma la notizia non frena l'ex magistrato Luigi de Magistris, dell'Idv, che continua la sua campagna elettorale per la poltrona di primo cittadino partenopeo e ribadisce di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro.
Morcone è attualmente responsabile dell'agenzia del Viminale per i beni confiscati alle mafie. «Pur non avendo mai militato in nessuna formazione politica», spiega, «ho apprezzato che il Partito Democratico abbia manifestato una convergenza sul mio nome, e ora lavorerò perché anche altre importanti espressioni e risorse dell'area di centrosinistra sostengano la mia candidatura». «Metto a disposizione la mia passione, le mie competenze e la mia lunga esperienza maturate nella pubblica amministrazione. Il mio impegno prioritario», ha detto, «sarà rivolto ad avvicinare l'amministrazione comunale alla città nelle sue espressioni migliori».
Resta, però, in sospeso la scelta di Sinistra e Libertà: entro pochi giorni agli organismi dirigenti dei vendoliani verrà sottoposta la scelta tra il sostegno a Morcone e l'appoggio a Luigi De Magistris, europarlamentare di Italia dei Valori già in campo con il sostegno di liste civiche. Il leader di Sel, intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, auspica una «mossa del cavallo», una scelta inattesa che faccia convergere le opzioni su un unico candidato. Ma l'ex magistrato tiene duro. «Sono già in campagna elettorale da qualche giorno, per me la candidatura di Morcone non cambia nulla, era chiaro che il Pd avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non appoggiarmi. Così prevalgono le ragioni della conservazione e della continuità con Bassolino. Il prefetto Morcone manca da Napoli da circa 40 anni e rappresenta la sintesi delle varie correnti del partito, ma anche la mancanza di volontà di voler cambiare» attacca De Magistris.
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