Cinque truffe agli anziani, preso "falso nipote"

Accusato di aver spillato soldi con la tecnica del falso nipote a cinque anziani, finisce ai domiciliari a Portici in provincia di Napoli

Cinque truffe agli anziani, preso "falso nipote"

Accusato di aver truffato cinque anziani, finisce in manette un 38enne a Portici in provincia di Napoli. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, dovrà rispondere dell’accusa di truffa. Nella mattinata di lunedì, gli agenti in servizio presso il commissariato della polizia di Stato di Portici, nel Napoletano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico del 38enne. Il provvedimento era stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli che aveva recepito la richiesta presentata in tal senso dai magistrati della Procura della Repubblica.

Stando alle accuse, il 38enne porticese sarebbe il responsabile di ben cinque episodi di truffe consumatisi nel mese di agosto dello scorso anno nella cittadina napoletana. A incastrarlo, il fatto che gli agenti abbiano notato una somiglianza sospetta tra lui, fermato per un banale controllo stradale mentre era in sella al suo motociclo tempo dopo, e l’uomo, immortalato dalle videocamere di sorveglianza, che si era presentato a casa degli anziani per estorcere loro denaro con l’inganno.

Il metodo utilizzato per truffare le vittime era quello, rodatissimo, della telefonata del falso nipote. Un modus operandi facile e sperimentato incentrato sulla chiamata a casa dell’anziano, spacciandosi per il congiunto in difficoltà. La richiesta di un piccolo aiuto, consistente nella consegna di denaro a un corriere che, da lì a poco, verrà a bussare a casa dell’anziano. Una cortesia che non si può negare a un nipote ma che nasconde l’insidia della truffa. Che si consuma, effettivamente, quando il sedicente corriere si presenta alla porta della vittima, ottiene il denaro “pattuito” con lo stratagemma della telefonata, e va via. Lasciando all’anziano l’onere di scoprire di essere stato turlupinato e passare dalla soddisfazione di essersi reso utile alla vergogna di essersi lasciato ingannare.

Ora le indagini proseguono per capire se, oltre alle cinque vittime finora accertate dall’inchiesta, altre persone siano finite nel mirino e nella rete del 38enne porticese, in città o nei comuni limitrofi. Obiettivo degli investigatori è quello di ricostruire le azioni e verificare se si siano verificati altri episodi simili da attribuire alla sua responsabilità.

Resta altissima la guardia sulle truffe agli anziani, un fenomeno che non conosce né soste né crisi e interessa da vicino tutte le città italiane, grandi o piccole.

Non fa distinzioni di sorta e potenzialmente può colpire tutte le famiglie: basta che la voce del telefonista venga confusa con quella di un parente, oppure venga ritenuta quella di un sedicente professionista che ventila soluzioni (a pagamento) per guai passati dai propri congiunti, e il gioco è fatto.

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