Denunce e sequestri di discariche abusive: il blitz dei carabinieri nella Terra dei fuochi

L’obiettivo, mediante l’utilizzo dei droni, era di stanare i criminali che sversano abusivamente rifiuti e scarti di materiale industriale alimentando il fenomeno dei roghi

Denunce e sequestri di discariche abusive: il blitz dei carabinieri nella Terra dei fuochi

L’indagine è stata portata avanti dai carabinieri del comando provinciale di Napoli, supportati da quelli del gruppo forestale partenopeo, dal Noe del Nas, dal gruppo tutela del lavoro e dal nucleo elicotteri di Pontecagnano, nel Salernitano. L’obiettivo, mediante l’utilizzo dei droni, era di stanare i criminali che sversano abusivamente rifiuti e scarti di materiale industriale alimentando il cosiddetto fenomeno della Terra dei fuochi, un'espressione degli anni 2000 per indicare una vasta area situata nell'Italia meridionale, che si estende in Campania, a cavallo tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, in relazione all'interramento di rifiuti tossici e rifiuti speciali, e all'innesco di numerosi roghi, tutte circostanze con un potenziale impatto sulla salute della popolazione locale.

Il nome Terra dei fuochi apparve per la prima volta nel 2003, quando fu usata nel Rapporto Ecomafie di quell'anno curato da Legambiente. Grazie ai droni, le forze dell’ordine negli ultimi tempi hanno individuato una serie di roghi tossici tra le città di Napoli, Giugliano in Campania, Marigliano e Cicciano. Denunciate 32 persone, sequestrate 5 discariche abusive e altrettanti opifici con relative attrezzature. A Striano, un 40enne originario del luogo è stato segnalato per aver incendiato cumuli di plastica su via Cesina. I fumi prodotti dalla combustione dei rifiuti hanno reso l’aria irrespirabile per molte ore.

Poco distante, a Poggiomarino, un 72enne è stato sorpreso dai militari mentre stoccava in un’area privata rifiuti speciali. Stessa condotta sanzionata ad un imprenditore 36enne di Casalnuovo, responsabile di aver gestito senza autorizzazione la raccolta dei rifiuti della propria azienda manifatturiera. Nei guai anche un 56enne di Napoli, titolare di una ditta di commercio all’ingrosso di legname. Secondo quanto riscontrato dai carabinieri, l’attività immetteva nell’atmosfera emissioni inquinanti oltre la soglia limite.

Tra i casi più importanti i militari, in un'ampia nota che riepiloga i diversi interventi realizzati, hanno ricordato come a Giugliano, nei primi giorni dello scorso mese, sono stati denunciati cinque amministratori unici di aziende impegnate

nella raccolta dei rifiuti e dieci autisti di autocompattatori a causa del fatto che i mezzi incolonnati all'ingresso dello Stir avevano rilasciato su strada grandi quantità di liquami inquinanti.

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