Da giorni a Napoli, come del resto un po’ in tutta Italia, le temperature sono rigide. Il freddo intenso non è un semplice disagio per le persone ma rappresenta un vero e proprio pericolo per la vita dei tanti clochard costretti a dormire in strada.
Addolora vedere uomini e donne senza fissa dimora che, stesi marciapiedi, provano a coprirsi come possono con coperte e cartoni. La Curia di Napoli è scesa in campo per aiutare chi in queste ore sta patendo per il freddo. L'arcivescovo della città partenopea, don Mimmo Battaglia, ha deciso di agire senza perdere del tempo prezioso offrire un ricovero notturno a chi vive per strada. In pochi giorni è riuscito ad individuare una struttura in grado di accogliere chi un tetto non lo ha.
Il presule ha fatto sgomberare, per motivi umanitari, i locali dell'Archivio della Confraternita di via Duomo, che si trova proprio a fianco della chiesa delle Sacramentine, luogo dove spesso lo stesso arcivescovo si ritira per pregare. Un’azione che va nel solco di quanto finora predicato e messo in atto dallo stesso Battaglia che, fin dal primo giorno del suo incarico, ha fatto di tutto per aiutare i poveri e dimenticati.
In città sarebbero circa 2mila i senzatetto. Queste persone sono assistite sia dalle strutture delle politiche sociali comunali che dalla chiesa e dalle associazioni di volontariato. Un numero altissimo che negli ultimi tempi sarebbe anche in aumento a causa della crisi economica diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria legata al Covid.
Clochard con i loro pochi averi cercano riparo anche sotto i porticati del Duomo. Scene che non possono lasciare indifferenti. E che sono viste anche dall’arcivescovo. Quest’ultimo si ferma a parlare con i disperati per portare una parola di conforto. Ma questo è il tempo di azioni concrete. Perché il rischio che possa capitare qualcosa di brutto ad uno di loro esiste ed è alto. Serve almeno un luogo che ospiti i poveri.
E così in pochi giorni i volontari della Caritas e della Comunità di Sant'Egidio si sono mobilitati provvedendo a trasferire i documenti contenuti nei locali dell'archivio in un altro luogo. In questo modo I locali della confraternita sono stati riorganizzati tanto che ora accolgono una decina di posti letti e servizi igienici. Inoltre, grazie al lavoro dei volontari sarà assicurata anche la distribuzione di alimenti.
L’arcivescovo di Napoli, in una nota, ha sottolineato che"si tratta di un intervento di emergenza di fronte a una situazione che mette a grave rischio la vita stessa di quanti sono costretti a vivere per strada".
Eppure a Napoli sta accadendo anche un qualcosa di diverso. Perché nella elegante Galleria Umberto I, altro luogo simbolo della città situata a pochi passi dalla famosa piazza del Plebiscito e dal celebre Maschio Angioino, i senza fissa dimora sono stati allontanati a seguito di una operazione per combattere il degrado.
Come precisato nei giorni scorsi al Mattino dall’assessore comunale alle Politiche Sociali, Luca Trapanese, "l’operazione di allontanamento dei senza dimora andrà avanti per sette giorni". Tutto inutile, perché i clochard sono tornati.
L’elemento fondamentale pare essere quello dei pasti. Trapanese ha lanciato un appello alle associazioni: "Ho scritto una nota in cui chiedo alle associazioni, le cui azioni sono lodevoli, di collaborare con la dislocazione dei senza dimora dalla Umberto I. Ora parte del piano dipende da loro: se continueranno a portare pasti caldi e assistenza in Galleria, il nostro lavoro rischia di essere vanificato". L’assessore ha poi garantito che "coloro che sono stati allontanati dalla Galleria andranno nei dormitori pubblici: invito le associazioni a portare assistenza nelle nuove collocazioni".
Arnaldo Maurino del movimento "Rosso ambientalista" parlando con Napoli Today ha replicato: "Non c'è decoro senza accoglienza. Rosso Ambientalista esprime solidarietà e vicinanza a tutti i volontari, che da anni sono impegnati nell'accoglienza e nel supporto fisico e morale dei più bisognosi e dei senza fissa dimora.
L'appello dell'assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, rivolto alle associazioni, con la richiesta di sospendere la distribuzione pasti ai senza tetto sotto la Galleria Umberto I è irricevibile, oltre ad essere fuori luogo e disumano. Considerando, inoltre, che siamo in pieno inverno, e all'operazione di sgombero svolta non è seguita alcuna soluzione dignitosa".
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