Costretto a versare 8550 euro di interessi in 19 mesi a una donna che gli aveva prestato 1500 euro. Circa 450 euro al mese da pagare puntualmente. In caso di ritardo scattava la mora: un ulteriore 30% sull’importo preteso a titolo di interessi. Un incubo quello che ha vissuto un insegnante che, quattro anni fa, in un momento di difficoltà economiche, aveva deciso di farsi finanziare dagli strozzini. Oppresso dalle richieste dei suoi aguzzini, nel 2017 decise di denunciare tutto ai carabinieri. Partirono immediatamente le indagini che, oggi, dopo due anni, hanno portato all’arresto di due persone.
Nelle prime ore di questa mattina, a Castellammare di Stabia (Napoli), i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una coppia di coniugi (entrambi con precedenti specifici) ritenuti responsabili, a vario titolo, di usura in concorso e tentata estorsione aggravata. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta di questa Procura della Repubblica: alla donna è stata applicata la misura cautelare della custodia presso il carcere femminile di Pozzuoli, all'uomo il divieto di dimora nella regione.
L’attività investigativa ha permesso di scoperchiare un vero e proprio giro di usura in cui erano rimaste coinvolte anche altre due vittime, costrette a elargire, rispettivamente, 180 euro di interessi per un prestito di 200 euro e 1400 euro di interessi per un prestito di 1000 euro.
Grazie alla meticolosa denuncia dell’insegnante oppresso dagli usurai e all’escussione di altri soggetti rimasti vittima degli stessi strozzini, oltre che alle individuazioni fotografiche, ad attività tecniche e alle informazioni recepite da appunti manoscritti sequestrati, i carabinieri hanno potuto documentare il coinvolgimento di entrambi i coniugi arrestati nell'elargire all’insegnante un prestito con tassi di interessi usurari, ma anche la consumazione del reato di usura ad opera della sola donna ai danni delle altre due vittime scoperte nel corso delle indagini, un tentativo di estorsione posto in essere dalla sola donna che, con l'intento di recuperare le mensilità non pagate, aveva minacciato di morte il denunciante e la sua famiglia.
È stato inoltre accertato che una delle vittime, su indicazione dell'indagata, con chiamate e messaggi aveva sollecitato il denunciante a recarsi presso l'abitazione dell'usuraia per corrisponderle le somme pretese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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