Campania fanalino di coda su salute e lavoro. Problemi anche per istruzione e cultura

Il rapporto sul benessere in Italia è impietoso nei confronti dei cittadini campani che perdono la sfida con le regioni del Nord

Campania fanalino di coda su salute e lavoro. Problemi anche per istruzione e cultura

Sono pessimi i dati riguardanti la Campania snocciolati dal rapporto Istat sul benessere in Italia. Il Bes è impietoso nei confronti di Napoli e delle altre province che presentano elementi di negatività in tutti e dodici parametri analizzati dall’Istituto di statistica. Sulla salute, sul lavoro, sull’istruzione, sull’economia, sulla politica, sulla cultura, sull’innovazione, sulla ricerca, sulla qualità dei servizi, sul benessere soggettivo, sul paesaggio e sul patrimonio, i cittadini campani sono anni luce indietro non solo rispetto al Nord, ma anche a molte altre regioni del Sud. Sulla salute, per esempio, la Campania è all’ultimo posto per ciò che concerne l’aspettativa di vita alla nascita.

Un altro tasto dolente è rappresentato dal lavoro. Il tasso di occupazione nella fascia di età 20-64 anni nella regione guidata dal presidente Vincenzo De Luca, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, è pari al 45%. Un risultato peggiore lo ottiene solamente la Sicilia. A livello generale il dato sull’occupazione si attesta intorno al 63%, con punte di eccellenza al Nord con il 71,4%. Anche sulla mancata partecipazione al mondo del lavoro la Campania primeggia con il dato sconfortante del 37,4%, contro una media nazionale del 19,4%, così come il passaggio dei contratti da determinati a indeterminati: solo il 15,2% rispetto al 27% del Nord.

I cittadini campani, poi, secondo l'Istat, sono tra i più poveri d’Italia. Il reddito medio è pari a 13.830 euro lordi annui e solo in Calabria si trova un dato peggiore. La media in Italia dei guadagni è di 18.805 euro all’anno, mentre è sempre il Nord a fare la parte del leone con un reddito medio di 21.663 euro annui. Non si afferma il falso se si dice che la Campania è a rischio povertà. Collegato alla condizione economica delle famiglie è il dato sul grado di istruzione dei cittadini campani.

Solamente il 15% dei bambini tra gli zero e i due anni frequenta l’asilo nido (media nazionale 28% - Nord 30.8% - Sud 22,2%). La Campania è ultima in Italia per fruizione delle biblioteche, elemento che conferma la scarsa alfabetizzazione dei residenti.

Infine, nel settore cultura le cose non cambiano. I Comuni campani sono quelli che spendono meno in attività culturali, mentre, al contrario, il tasso di abusivismo edilizio è il più alto in assoluto a livello nazionale.

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