Il Natale si avvicina e loro erano pronti a incassare. Avevano preparato delle liste con l’elenco dei negozi e delle altre attività imprenditoriali dove avevano progettato di andare a riscuotere il pizzo. Ma la polizia di Stato è intervenuta e ha bloccato il gruppo camorristico che secondo quanto accertato deteneva il controllo delle estorsioni tra Casoria e Afragola, comuni a nord di Napoli.
Personale del commissariato di polizia di Afragola ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli nei confronti di 18 persone. Le indagini, eseguite dai poliziotti sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno permesso di raccogliere elementi sufficienti per accusare gli arrestati di partecipazione ad associazione di stampo camorristica, estorsione (consumata e tentata) e detenzione di armi, reati aggravati dalla modalità camorristica.
"Un'operazione molto importante - ha commentato il questore di Napoli, Alessandro Giuliano - perché ha permesso di documentare una pressione estorsiva diffusa nei territori di Casoria ed Afragola, finalizzata tra le altre cose al sostegno ai sodali detenuti, meccanismo tipico delle organizzazioni mafiose. La lotta alla camorra resta la priorità delle priorità."
L’attività investigativa ha permesso di documentare che, in un territorio dove il clan Moccia era stato decapitato dalle inchieste giudiziarie, la gestione degli affari illeciti era finita nelle mani di colui che aveva il controllo sulle attività delittuose nel comune di Casoria, individuato dagli inquirenti nella persona di Renato Tortora. Con la collaborazione dei figli, Enrico e Pietro, e della consorte, Rosa Mauro, Tortora aveva preso a occuparsi di fornire sostentamento ai detenuti che erano parte del clan Moccia e alle loro famiglie, oltre che ai propri affiliati arrestati. E il pizzo che veniva imposto ai commercianti serviva principalmente a ingrassare la cassa del clan. Secondo quanto è stato scoperto con le indagini, provvedeva poi a sostituire gli associati che finivano agli arresti con nuove leve reclutate sul territorio.
A dare impulso al lavoro degli inquirenti è stato un tentato omicidio avvenuto a San Pietro a Patierno a dicembre dell’anno scorso. Nell’agguato rimase ferito Giuseppe Fonzo, un soggetto considerato vicino a Pietro Iodice, detto “Pierino a Siberia”, ritenuto parte del clan Moccia. Per il tentato omicidio furono fermati a gennaio (e sono attualmente imputati davanti al tribunale di Napoli e al gup) Francesco Carpentieri, Cristian Scognamiglio, Rosario Garzia e Emanuele Angelo Maugeri. Indagini condotte dal comando provinciale di Napoli dei carabinieri hanno portato a indicare gli ultimi tre degli arrestati come appartenenti all’articolazione camorristica considerata guidata da Renato Tortora.
Oltre a Tortora, fra gli arrestati di oggi spiccano altro soggetti già condannati o attualmente imputati per loro appartenenza al clan Moccia, che storicamente controlla quei territori, come Ciro Serrapiglia, e altri individui di cui si sostiene l’appartenenza a famiglie di massimi esponenti del clan afragolese, come Domenico Tuccillo, figlio del defunto Gennaro, meglio conosciuto come Zi’ Sante.
Ad incastrare gli indagati le intercettazioni e numerosi riscontri: armi sequestrate che erano nella disponibilità del sodalizio, ma anche il fermo di soggetti accusati di delitti estorsivi. A giugno scorso furono fermati Gennaro Ferrara, Gianni Urgherait e Lucio Caputo, a ottobre scorso Antonio Spagnoli. Si tratta dei soggetti, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, a cui il sodalizio aveva affidato le attività estorsive dopo gli arresti di gennaio per il tentato omicidio di Fonzo. Fermati a giugno, furono a loro volta sostituiti con nuovi adepti a cui era stata affidata la riscossione del pizzo nel periodo di ferragosto e post estivo. E gravi indizi di colpevolezza sono stati raccolti nei confronti di Domenico Ambrosio, Vincenzo Cervo e Antonio Spagnoli, quest’ultimo arrestato il 15 ottobre scorso, accusato di un tentativo di estorsione ai danni di un cantiere edile.
Durante il blitz scattato questa mattina, personale del commissariato di Afragola, con il supporto del Reparto prevenzione Campania e delle unità cinofile antidroga ed antiesplosivo dell’Ufficio prevenzione generale, sono stati eseguiti dei controlli terminati con dei sequestri. In un appartamento apparentemente disabitato situato a Casoria, in Vico Padre Ludovico di Casoria, sono state trovate 10 cartucce calibro 6,35 , 2069,35 grammi di hashish, 510.34 grammi di marijuana e 662,31 grammi di cocaina, quattro bilancini di precisione e numerose bustine di cellophane trasparente utilizzate per il confezionamento della sostanza stupefacente. Inoltre, sono stati trovati guanti da lavoro, 3 cappellini da baseball e 4 pettorine con la scritta “Polizia” simili a quelle in dotazione alla Polizia di Stato. In un altro appartamento sono stati rinvenuti 25.150 euro in banconote da 100 e 50 euro, custoditi in una cassetta di sicurezza all’interno di un armadio.
ELENCO ARRESTATI E RELATIVE IMPUTAZIONI
- TORTORA Renato, associazione a delinquere di stampo camorristico con ruolo direttivo, più episodi di estorsione tentata e consumata aggravati ex art. 416 bis1 c.1 c.p. , detenzione di armi ed esplosivi aggravata ex art. 416 bis1 c.1 c.p;
- TORTORA Enrico, associazione a delinquere di stampo camorristico, più episodi di estorsione tentata e consumata aggravati ex art. 416 bis1 c.1 c.p. ;
- TORTORA Pietro, associazione a delinquere di stampo camorristico, estorsione aggravata ex art. 416 bis1 c.1 c.p.;
- SERRAPIGLIA Ciro, associazione a delinquere di stampo camorristico;
- MAURO Rosa, associazione a delinquere di stampo camorristico;
- TUCCILLO Domenico, associazione a delinquere di stampo camorristico;
- AMBROSIO Domenico, associazione a delinquere di stampo camorristico, più episodi di estorsione tentata e consumata aggravati ex art. 416 bis1 c.1 c.p. ;
- SPAGNOLI Antonio, associazione a delinquere di stampo camorristico;
- MIGLIOZZI Luigi, associazione a delinquere di stampo camorristico, estorsione aggravata ex art. 416 bis1 c.1 c.p. , detenzione di armi ed esplosivi aggravata ex art. 416 bis1 c.1 c.p;
- CAPUTO Lucio, associazione a delinquere di stampo camorristico;
- URGHERAIT Gianni, associazione a delinquere di stampo camorristico, più episodi di estorsione tentata e consumata aggravati ex art. 416 bis1 c.1 c.p. ;
- FERRARA Gennaro, associazione a delinquere di stampo camorristico, più episodi di estorsione tentata e consumata aggravati ex art. 416 bis1 c.1 c.p. ;
- VEROLA Mauro, associazione a delinquere di stampo camorristico;
- CERVO Vincenzo, associazione a delinquere di stampo camorristico, tentata estorsione aggravata ex art. 416 bis1 c.1 c.p.;
- SCOGNAMIGLIO Cristian, associazione a delinquere di stampo camorristico, più episodi di estorsione aggravata ex art. 416 bis1 c.1 c.p.
GARZIA Rosario, associazione a delinquere di stampo camorristico, più episodi di estorsione aggravata ex art. 416 bis1 c.1 c.p. ;
CARPENTIERI Francesco, estorsione aggravata ex art. 416 bis1 c.1 c.p.;
MAUGERI Emanuele Angelo, associazione a delinquere di stampo camorristico.
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