"Meglio pachistano che terùn" non è razzismo. Annullata multa al Verona

La Corte Sportiva d'Appello ritiene che quel coro cantato dai tifosi veneti sia solo uno sfottò e che non vi siano gli estremi del razzismo

"Meglio pachistano che terùn" non è razzismo. Annullata multa al Verona

Allo stadio i tifosi potranno cantare "Molto meglio pachistano che terùn". Questa è la decisione presa dalla Corte Sportiva d'Appello Nazionale che non ravvisando razzismo ma semplicemente sfottò ha accolto il ricorso presentato dall'Hellas Verona, dopo la multa presa dal club scaligero un paio di settimane fa a causa dei propri tifosi.

L'episodio

Lo scorso 7 novembre, nel corso della dodicesima giornata di Serie A si sono affrontate Napoli ed Hellas Verona, a Napoli presso lo Stadio Diego Armando Maradona. La partita è terminata 1-1. Da sempre la sfida è considerata piuttosto calda e tra le due tifoserie non sono mai mancati sfottò, spesso beceri, incentrati sul territorio. Chi canta contro i "terroni" e chi contro "Giulietta", da decenni. Come prevedibile, dunque, i tifosi scaligeri nel corso dei 90 minuti per prendere in giro i loro avversari hanno intonato più volte: "Molto meglio pachistano che terùn". Per questo motivo il giudice sportivo del campionato di Serie A, Gerardo Mastrandrea, aveva deciso di multare la tifoseria gialloblu accusandola di razzismo territoriale. Infatti, nel comunicato promulgato il 9 novembre, due giorni dopo la partita, è possibile leggere: "La totalità dei suoi sostenitori ha ripetutamente intonato cori offensivi di matrice territoriale nei confronti dei tifosi della squadra avversaria, che venivano percepiti dai due collaboratori della Procura federale posizionati rispettivamente tra la panchina e il settore ospiti (il secondo) a centrocampo". La sanzione per la società veronese è di 10 mila euro.

Appena ricevuto l'ammenda, però, l'Hellas Verona ha fatto ricorso. E ha anche vinto. È stata annullata, infatti, la multa di 10 mila euro. Nessun razzismo. L'Hellas Verona sul proprio sito non ha fatto alcun commento, ha solo reso noto di essere stata "rappresentata anche in questa occasione dal direttore operativo Pantaleo Longo" ed "assistita dall'avvocato Stefano Fanini".

Ironia della sorte, l'annullamento della sanzione è arrivata proprio nel giorno in cui si

celebrava il primo anniversario della morte di Diego Armando Maradona, figura che trascende il campo da calcio al punto di essere considerato, ormai, un vero e proprio mito. Non solo per i tifosi partenopei.

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