Il bilancio del Comune di Napoli è tragico. L'ex sindaco Luigi De Magistris ha lasciato al suo successore un debito di quasi 5 miliardi di euro. Esattamente sono 4,9 miliardi di euro, ben 250 milioni in più rispetto al 2019. Queste sono le cifre rese pubbliche oggi durante il Consiglio comunale.
"Su un totale attivo di 12 miliardi - spiega Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio - il totale attivo delle immobilizzazioni è iscritto a bilancio per un valore di 9,306 miliardi, superiore al valore di bilancio del Comune di Napoli, che è pari a 9,143 miliardi, con un apporto, quindi, di circa 163 milioni da parte degli organismi partecipati". Con un attivo circolante pari a 2,656 miliardi, cifra superiore al valore di bilancio del Comune di Napoli che, spiega la Repubblica, è di 2,234 miliardi.
Il passivo, invece, si riferisce a un patrimonio netto di 6,371 miliardi che non è di competenza di terzi e il totale dei debiti ammonta a 4,9 miliardi di cui 3,2 miliardi di finanziamento. Senza aiuti il Comune rischia il tracollo. A ribadirlo in tutti i modi è il neo sindaco Manfredi: "Il bilancio è già in dissesto nei fatti ed è chiaro che senza un'iniezione di risorse il Comune va in dissesto automaticamente perché il bilancio che ho ereditato è quello di un ente che è praticamente in dissesto". Non risparmia di fatto le critiche all'amministrazione precedente. L'assessore Baretta spera di ottenere qualche aiuto da Parlamento e Governo "già dalla prossima Finanziaria". Intanto, questa settimana sarà a Roma giovedì ma realisticamente dichiara: "È la prossima settimana che potrebbe esserci qualche passo in avanti sulle cose di Napoli".
Gli scenari politici
Qualora non ci fosse un intervento del governo il sindaco Manfredi, eletto con la coalizione M5s-Pd, è pronto a dimettersi. Lo ha dichiarato più volte e lo assicura anche chi gli sta vicino.
"Portiamo il documento al voto in Consiglio comunale e questo ci consentirà, entro fine anno, di poter avviare una serie di procedure di assunzioni che per noi sono assolutamente indispensabili", è il messaggio chiaro del sindaco. L'approvazione del bilancio non avrà comunque problemi di numeri dal momenti che ciò che non accade in parlamento accade a Napoli. Ossia, è arrivata in consiglio comunale Italia Viva. Quel centrosinistra con tutti dentro sta prendendo forma nella città partenopea. O meglio, la lista "Azzurri" ideata da Stanislao Lanzotti, ex capogruppo di Forza Italia, che ha dentro un po' di tutto: ex riformisti, ex democristiani ed ex liberali si è trasformata nella stampella del partito di Matteo Renzi. E da ieri, i due eletti, Anna Maria Maisto e Massimo Pepe, sono formalmente alleati di Manfredi.
Nonostante non abbiano eletto tre consiglieri, evitano il gruppo misto grazie a una lettera firmata Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, il quale scrive: "La lista Azzurri, Noi sud, Italia Viva è chiara espressione del partito nazionale Italia Viva sotto forma di Napoli Viva". E per questo la lista ha "un preciso indirizzo politico e regolare rappresentanza in Parlamento".
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