Nelle prime ore del mattino il comando provinciale della Guardia di finanza di Napoli ha eseguito dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale partenopeo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di altrettanti membri di un’organizzazione di narcotrafficanti, dediti al commercio internazionale di droga, con basi operative a Napoli e Roma. L’operazione è stata effettuata con la collaborazione dell’autorità giudiziaria e della Polizia olandese, che ha permesso la cattura di uno dei dodici malviventi coinvolto nell’organizzazione criminale, residente nei Paesi Bassi.
Il provvedimento arriva al termine di una complessa attività investigativa delegata al Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, che riguarda un vasto traffico internazionale di cocaina, proveniente dalla Colombia e diretta verso il territorio campano. Effettivamente, l’organizzazione criminale monitorata aveva effettuato un tentativo di importazione di 55 chili di cocaina che arrivavano dal sudamerica, operazione non andata a buon fine poiché le autorità doganali statunitensi in passato avevano intercettato la spedizione illecita in transito presso l’aeroporto di Atlanta, sottoponendo a sequestro l’ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.
Le successive attività di indagine collegate hanno consentito di individuare un’organizzazione criminale, composta da cittadini napoletani destinatari dell’odierna misura, particolarmente attiva nell’importazione dall’Olanda e dalla Spagna di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina, hashish e marjuana, destinate ad alimentare le piazze di spaccio del capoluogo campano. L’associazione criminale, il cui organigramma è stato compiutamente ricostruito, era capeggiata da Mario Cardillo, Vincenzo Gimmelli, Antonio Cozzuto e Salvatore Nurcaro.
Quest’ultimo si era reso protagonista recentemente di un grave fatto di cronaca avvenuto a Napoli il 3 maggio scorso, in piazza Nazionale, in cui risultò bersaglio di un agguato da parte di uno spietato omicida appartenente ad un clan camorristico, circostanza che vedeva il coinvolgimento della piccola Noemi Staiano, di quattro anni, gravemente ferita nel corso del tentato omicidio. Due pallottole impazzite, tra quelle che mancarono il bersaglio, raggiunsero la nonna di Noemi, che rimase ferita di striscio, e la bambina. La pallottola entrò nel torace e si bloccò nelle ossa, tra cuore e polmoni. La bimba finì all'ospedale Santobono in condizioni gravissime e fu dimessa solo un mese dopo.
L’ascolto delle utenze telefoniche in uso agli indagati, nonché i molteplici servizi di osservazione eseguiti a carico degli utilizzatori delle stesse utenze, hanno permesso di effettuare numerosi sequestri di sostanze stupefacenti.
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