Luciano De Crescenzo, il dolore di amici e colleghi

Napoli piange Luciano De Crescenzo. Tra racconti e curiosità, alcuni tra i suoi amici e colleghi svelano il lato umano dello scrittore-filosofo

Luciano De Crescenzo, il dolore di amici e colleghi

“Gli devo molto della mia carriera. Il film “Così parlò Bellavista” è divenuto un cult anche presso i giovani che non erano ancora nati all’epoca dell’uscita della pellicola. È incredibile sentire i ragazzi di oggi parlare citando le battute del film”. È il commosso pensiero che l’attore napoletano Benedetto Casillo ha dedicato all’amico Luciano De Crescenzo morto ieri a Roma all’età di 91 anni.

Casillo, che nel film interpretava il simpatico e gentile vice-sostituto portiere Salvatore, ha ricordato che “la pellicola all’inizio ha avuto diverse critiche ma che successivamente è stato rivalutato con grande onestà intellettuale dagli stessi detrattori”.

Il legame di Casillo con De Crescenzo non era circoscritto solo nell’ambito dell’attività lavorativa. “Ci siamo conosciuti negli anni ’70 nella trattoria “Vini e cucina” situata di fronte alla stazione della metropolitana di Mergellina. Un luogo leggendario e ritrovo di umanità. Il locale a pranzo ospitava operai e muratori mentre di sera era frequentato da giornalisti, artisti e calciatori”.

De Crescenzo amava in modo profondo e sincero Napoli tanto da affermare che “la napoletanità è una virtù da preservare e tramandare”. E la città amava lui. Nel settembre del 2018, per festeggiare i 90 anni dello scrittore-filosofo, al Teatro San Carlo di Napoli è stato portato in scena proprio “Così parlò Bellavista”, una delle sue opere più amate. Dal romanzo al film, fino alla trasposizione scenica. Un trionfo, anche in questo caso. Un successo clamoroso che ha fatto breccia nel cuore degli spettatori e convito la critica. Dopo Napoli e Roma, nei prossimi mesi sono previste nuove tappe dello spettacolo in altri teatri in Italia.

Gran parte del merito va ascritto a Patrizia Capuano, attrice e compagna di vita di Casillo, che ha insistito per coinvolgere Alessandro Siani nella realizzazione del progetto.

“Quando ho saputo che Luciano era volato in cielo mi è venuta in mente una immagine di alcuni anni fa. Andammo a presentare uno dei suoi libri a Positano e la sera ci fermammo a cena insieme. A tavola, Luciano si era seduto con un bavetto alla gola per non sporcarsi, come fanno i bambini. Una semplicità e una tenerezza uniche. Vedere un uomo anziano col bavaglino mi ha fatto vedere la vita da una prospettiva diversa”, ha affermato la Capuano.

Quest’ultima ha ricordato che “pochi mesi fa, mentre eravamo a Roma perchè impegnati nello spettacolo “Così parlò Bellavista”, siamo andati a casa di Luciano. Prima di uscire per andare a lavoro mi ha dato un affettuoso bacio come ringraziamento. È stata l’ultima volta che l’ho visto”.

Anche Mario Maglione, cantante napoletano, è particolarmente commosso per la scomparsa di De Crescenzo. “Ho avuto la fortuna di averlo conosciuto e di essere apprezzato da lui”. Lo scrittore-filosofo, infatti, amava in modo viscerale la canzone classica napoletana. “In particolar modo adorava “Io m'arricordo‘e te”. All’inizio degli anni ’90, feci un disco con questa canzone e lo dedicai a lui”, ha ricordato Maglione. Che poi ha aggiunto senza nascondere un velo di malinconia che “alla presentazione dei suoi libri mi faceva sempre la richiesta di intonare la canzone. Chissà quante volte me lo ha chiesto. Io lo accontentavo con piacere. E quando cantavo lo vedevo emozionarsi”.

Massimo Colatosti, amico di De Crescenzo e interprete di cammei nei suoi film, è scosso dalla notizia della scomparsa del “Professor Bellavista”. “E’ morto un amico, una grande persona altruista, ironica e fantasiosa. Ci vedevamo spesso nella mia casa di Mergellina ed intrattenevamo lunghe chiacchierate. Momenti di intensa amicizia. Poi mi sono trasferito a Corigliano di Sessa (nel Casertano, ndr) e nella mia nuova abitazione ho portato tutti i suoi libri. Per me è stato un padre.

Mi ha permesso di partecipare ad alcuni dei suoi film di maggior prestigio come “Così parlò Bellavista” in cui recitai la famosa battuta del benzinaio. Ha avuto anche un affettuoso pensiero per me nei suoi libri”.

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