Malviventi che, dopo una rapina, ritornano indietro per restituire l’orologio portato via con la forza al legittimo proprietario. Potrebbe sembrare una storia strappalacrime tratta da una commedia: i banditi che, pentiti delle loro cattive azioni, decidono di cambiare vita. E invece la vicenda è reale, seppur inusuale. Ma dietro quel ravvedimento ci sarebbero altri motivi e non buoni sentimenti riaffiorati all’improvviso.
Siamo a Napoli in una calda serata estiva. È sera ed i locali e le strade sono affollate di persone in cerca di un po’ di refrigerio e di relax. Seduti ai tavolini di un noto caffè di Piazza Trieste e Trento, a due passi dalla celebre piazza del Plebiscito e dalla via dello shopping di Via Toledo, ci sono due turisti svizzeri che sorseggiano una bevanda. La tranquillità la fa da padrone.
Tutto, però, cambia all’improvviso. Perché la criminalità non riposa neanche in estate. In scena entra un giovane completamente vestito di nero. Lo sconosciuto fa un giro di perlustrazione all’esterno del gazebo del bar cercando di non dare troppo nell’occhio. Inizialmente il ragazzo passa inosservato. In fondo non c’è nulla di particolarmente sospetto nel camminare all’esterno del locale. Ad un tratto, però, si avvicina ai due turisti svizzeri, estrae una pistola e la punta alla testa di uno dei due giovani per farsi consegnare l’orologio.
La vittima non può reagire. Troppo pericoloso compiere qualsiasi gesto. E così cede alla minaccia. Tutto accade molto velocemente. Il malvivente, preso il bottino, si allontana di corsa. La scena viene ripresa da una telecamera di videosorveglianza del locale.
Oltre alla rapina, che per fortuna non è finita in tragedia, colpisce vedere alcune delle persone sedute ai tavoli restare quasi impassibili. Poco dopo torna la calma. La paura è passata, senza danni per alcuno. Anche i due svizzeri sono ancora seduti al tavolo come se nulla fosse. Poi accade l’impensabile: ai turisti si avvicina un altro ragazzo con la maglia bianca e i pantaloncini. Lo sconosciuto restituisce alla vittima della rapina il suo orologio.
Non si sa cosa potrebbe aver spinto il malvivente a compiere tale gesto. Possibile che non si tratti di atto di gentilezza ma di un’azione decisa per evitare guai peggiori in caso di intervento delle forze dell'ordine. L'orologio, infatti, non aveva un grande valore. Con la restituzione i malviventi potrebbero aver voluto evitare una denuncia per rapina a mano armata per un oggetto poco appetibile. La verità, però, potrebbe fornirla solo l'autore del gesto.
"Tutto questo in centro città serve un presidio costante delle forze dell’ordine. Oramai siamo alla deriva. Girano armati anche a pochi metri dalla Prefettura, dal San Carlo, dal Palazzo Reale, dalla sede dell’esercito e a poca distanza da Palazzo San Giacomo e dalla Questura", ha affermato il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.
L’esponente politico ha evidenziato che se il turista avesse
reagito "poteva scapparci il morto. Il fenomeno è fuori controllo, la città non può essere in balia di delinquenti e balordi. Tra l’altro l’area doveva essere anche super videosorvegliata ma invece non è così".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.