Napoli, quarta aggressione in 3 giorni ai danni di sanitari

Il 2020 sembra essere iniziato nel peggiore dei modi per la sanità campana. È allarme sicurezza nei nosocomi

L'ospedale San Giovanni Bosco
L'ospedale San Giovanni Bosco

Ha provato a liberarsi con la forza e a scappare nei corridoi dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, ma è stata raggiunta dal paziente psichiatrico, che l’ha afferrata per la giacca facendola cadere a terra prima di aggredirla. Solo l’intervento di alcuni familiari dei ricoverati ha evitato che accadesse il peggio. Ancora un’aggressione in un nosocomio partenopeo, la terza dall’inizio dell’anno, come denuncia l’associazione a tutela degli operatori sanitari “Nessuno tocchi Ippocrate”.

Il 2020 sembra essere iniziato nel peggiore dei modi per la sanità campana, anche se la direzione dell’Asl Napoli 1 ha cercato di minimizzare sull’ultimo episodio, dato che l’aggressione è arrivata da un paziente con una malattia psichica e quindi non in condizioni di comprendere la gravità del proprio gesto. Appena un giorno fa è intervenuta la Croce rossa, che ha commentato i casi di violenza negli ospedali partenopei. “Siamo messi peggio che nei territori di guerra”, hanno detto i volontari. Lavorare nella città campana, effettivamente, è più difficile che districarsi nei luoghi di trincea, dove perlomeno il personale e i mezzi di soccorso sono tutelati dalle convenzioni internazionali.

A Napoli questa protezione non c’è e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Sono state 105 le aggressioni registrate in tutto il 2019 ai danni di medici e infermieri (23 in più rispetto all'anno precedente). Tanti gli episodi di violenze nei confronti delle donne avvenuti l’anno scorso. La Croce rossa chiede da tempo l’installazione di telecamere a bordo delle ambulanze, poiché potrebbero funzionare da deterrente contro i malintenzionati. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha commentato: "Inaccettabili le aggressioni a chi ogni giorno si prende cura di noi. Bisogna approvare al più presto la norma, già votata al Senato, contro la violenza ai camici bianchi. Non si può aspettare".

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il quale, oltre ad esprimere la solidarietà nei confronti della dottoressa aggredita, ha fatto richiesta al prefetto e al ministero dell’Interno di un presidio fisso delle forze dell’ordine all’interno degli ospedali cittadini, questo per mettere gli operatori sanitari nelle condizioni di poter svolgere al meglio la loro delicata professione.

La Croce rossa insiste anche nell’opera di prevenzione, auspicando incontro con i cittadini, soprattutto nelle aree più a rischio della città, come i quartieri periferici. Fa comunque presagire il peggio l’inizio del 2020. L’anno scorso la media annuale è stata di un’aggressione ogni tre giorni. Adesso ci sono stati due episodi violenti solo il primo gennaio e ciò preoccupa non poco i dirigenti delle Aziende sanitarie locali.

L'ultimo episodio in ordine di tempo è accaduto al pronto soccorso all'ospedale Vecchio Pellegrini dove un uomo ha devastato una parte del reparto. Il paziente, giunto nel nosocomio per un lieve malore, non ha voluto attendere il proprio turno e, prima di mettere sotto sopra il reparto ha insultato medici e infermieri.

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