La maggioranza c'è, è forte, solida e compatta. Lo dimostra il voto di ieri sul Milleproroghe al Senato con trenta voti di scarto a favore. Lo sancisce, proprio nel giorno in cui il decreto diventa legge, la nascita del gruppo «Coesione nazionale» che a Palazzo Madama ricalcherà la funzione svolta dai «Responsabili» alla Camera come «terza gamba della maggioranza».
Ci sono i senatori finiani che hanno lasciato il partito del presidente della Camera qualche giorno fa: Maurizio Saia, Giuseppe Menardi, l'ex capogruppo Fli Pasquale Viespoli. Ma non solo: alla neonata formazione parlamentare hanno aderito anche l'ex Pd Riccardo Villari e l'ex An, poi ex Udc-Autonomie Adriana Poli Bortone.
Segno, come se i numeri non bastassero, che il progetto di Gianfranco Fini ha fallito e a nulla serve invocare la compravendita dei parlamentari per giustificare una disfatta. Perché è proprio la presenza di figure come Viespoli e Poli Bortone la prova di un ragionamento politico che va al di là del presunto calciomercato e che punta invece a rappresentare il vero pungolo al centrodestra. «In una fase cruciale della vita politica - si legge infatti in una nota del gruppo, che verrà formalizzato e presentato la prossima settimana - è necessario aprire un confronto impegnativo per rinnovare il centrodestra.
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