da Roma
Joaquín Navarro-Valls, il portavoce del Papa, ha chiesto di potersi ritirare. Notizia già più volte circolata, ma che ora linteressato ha confermato ufficialmente nel corso di una lunga intervista televisiva concessa ad Alain Elkann e trasmessa da La7. «Ho fatto sapere al Papa, con tutto il dovuto rispetto, quali sono i miei desideri: dopo molti anni, troppi forse, un cambiamento per me sarebbe buono, però aver accompagnato Benedetto XVI in questo suo primo anno di pontificato è stato straordinario».
Navarro è in Vaticano da 22 anni: fu Giovanni Paolo II a sceglierlo, decidendo di affidare per la prima volta a un laico giornalista lincarico di dirigere la Sala Stampa della Santa Sede. E con Karol Wojtyla il legame è stato diretto e saldissimo: il «portavoce» (tecnicamente non è tale, ma viene considerato così) ha avuto accesso allappartamento pontificio, ha gestito limmagine del Pontefice, lo ha aiutato a pubblicare i suoi libri presso grandi editori laici, lo ha fotografato nei momenti di relax ed è arrivato persino a indossare un naso da pagliaccio per farlo ridere, durante una delle ultime vacanze in Val dAosta. Spagnolo, numerario dellOpus Dei, laureato in Medicina, corrispondente da Roma del quotidiano Abc, Navarro ha cambiato il volto della Sala Stampa, da lui assimilata a quella «del Congresso degli Stati Uniti». Sotto la sua direzione, si è moltiplicato il flusso di informazioni rispetto al passato.
Nellintervista, il giornalista ha spiegato di non avere progetti per il futuro, ma ha rivelato di voler restare in Italia: «Ho una tale quantità di libri che vorrei approfondire, solo per dedicarmi allo studio avrei bisogno di sei-sette mesi. Non so se sarà questo il primo compito». Ripercorrendo con la memoria i 22 anni, Navarro ha detto che sono stati gli incontri con Gorbaciov e Madre Teresa di Calcutta i momenti più intensi vissuti accanto al Pontefice polacco. «Mi ha colpito molto il primo incontro con il presidente sovietico ha raccontato nellintervista soprattutto per il suo aspetto umano. Mi ricordo quando ci ha ricevuto al Cremlino. Era un uomo di una densità interiore incredibile anche se non era credente. Poi, mi ricordo con commozione di Madre Teresa di Calcutta: è stata qui nel mio ufficio diverse volte, ci siamo incontrari anche a Calcutta e in Albania. Era una donna con una enorme personalità».
Il direttore della Sala Stampa vaticana ricorda poi con commozione lincontro di Giovanni Paolo II con Indro Montanelli, fondatore del Giornale, quando i due, prima del pranzo, si raccolsero in preghiera nella cappella privata del Pontefice.
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