Aborto, caos alla Statale: urla, bestemmie e intimidazioni per bloccare un convegno pro vita

"Ciellino aborto mancato" è uno degli slogan con cui i collettivi studenteschi hanno sabotato l'incontro "Accogliere la vita" organizzato da Obiettivo studenti, organizzazione legata a Comunione e Liberazione

Aborto, caos alla Statale: urla, bestemmie e intimidazioni per bloccare un convegno pro vita
00:00 00:00


Bestemmie, fumogeni, striscioni e minacce di violenze fisiche. Non siamo allo stadio ma alla Statale, dove gli ultrà di sinistra pro aborto hanno sabotato una manifestazione prolife sulle cure palliative. Lo avevano annunciato da giorni gli antagonisti di «Non Una Di Meno» insieme ad altre sigle e corpuscoli indipendenti come Studenti Indipendenti, UDU, Rebelot, Cambiare Rotta, che da settimane stanno «okkupando» un edificio in Città Studi. Non sono mancati anche episodi di violenza, uno dei contestatori ha rovesciato in testa a uno degli organizzatori una bottiglia d’acqua urlando slogan come «Contro CL la gioventù si scaglia, po*ca M***a è il grido di battaglia» oppure «il ciellino non è malato, è solo un aborto mancato». I relatori sono stati così costretti ad abbandonare la sala, nonostante la presenza della Digos.

E così l’altra sera il presidio a Celoria contro un’iniziativa del Centro di aiuto alla via della Mangiagalli si è trasformato in una manifestazione non autorizzata che ha interrotto un convegno sul tema delle cure palliative organizzato dalla lista Obiettivo Studenti, legata a Comunione e Liberazione.

«Fuori i cattolici e gli antiabortisti dall’università e dalle nostre mutande». Eccolo, il tam tam scattato sui social e sui telefonini: «L’evento è ironicamente intitolato “Accogliere la vita, storie di libere scelte”, ma quello che i centri di aiuto alla vita e i medici antiabortisti fanno è ostacolare e impedire il diritto all’aborto, per di più il giorno dopo il 25 novembre», giornata contro la violenza sulle donne. «Distribuiremo i kit per l’aborto sicuro, libero e gratuito».

Di sicuro c’è il fatto che i manifestanti sono entrati in aula dopo qualche minuto («Fuori CL dall’Università» il primo coretto), poi dopo qualche attimo di concitazione è finita a spintoni, è brutalmente caduto a terra un dirigente dell’Università, gli studenti più facinorosi si sono messi a staccare elettricità e microfoni, intonando cori minacciosi e offensivi e persino bestemmie, minacciando personalmente una delle relatrici. Il blitz da pochi secondi è durato più di mezzora, alla fine i circa 300 studenti che durante l’assalto sono rimasti immobili, silenziosi e impassibili per non cadere nella provocazione, sono stati costretti ad abbandonare l’aula.

«L’università è un luogo di libertà e di ricerca della verità, chi si autoproclama portavoce dei diritti di libertà ci impedisce di parlare con metodi totalitari.

È inaccettabile perché calpestare la libertà di espressione significa decretare la morte dell’università e della nostra società», dicono il presidente del Coordinamento liste per il Diritto allo studio – Obiettivo Studenti Pietro Piva e il coordinatore di Obiettivo Studenti Elia Montani. «Ci appelliamo al Ministro dell’Interno Piantedosi perché aumenti l'allerta preventiva in occasione di eventi organizzati su tematiche prolife», chiede Antonio Brandi, leader di Provita&Famiglia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica