Addio a Roberto Cavalli. Lo stilista aveva 83 anni

L’arte nel sangue, il successo, la vena rock: il fiorentino ha tracciato un solco nella storia della moda

Addio a Roberto Cavalli. Lo stilista aveva 83 anni
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Il mondo della moda piange la scomparsa di Roberto Cavalli, stilista anticonformista e fondatore dell’omonima casa di moda. Il maestro fiorentino si è spento a 83 anni dopo una lunga malattia. Lascia sei figli, di cui il più piccolo Giorgio - nome dedicato al padre assassinato dai nazisti - di poco più di un anno. Accanto a lui nelle ultime ore, come negli ultimi quindici anni, la compagna Sandra Nilsson.

L'arte nel sangue

Roberto Cavalli nasce il 15 novembre del 1940 a Firenze e con l’arte nel sangue. Il nonno materno è infatti Giuseppe Rossi, famoso pittore macchiaiolo (molte sue opere sono parte del patrimonio degli Uffizi, ndr). Il futuro maestro di stile resta orfano ad appena quattro anni: il padre Giorgio viene assassinato dalla Wehrmacht nel 1944 a Cavriglia e cresce circondato dall’affetto materno e dei nonni.

Il richiamo della bellezza è forte sin da giovanissimo, come testimoniato dalla scelta di studiare arte all’Istituto statale di Firenze. In particolare, si specializza in applicazioni tessili della pittura. Cavalli ha grandi ambizioni e ad appena 30 anni si fa notare da punti di riferimenti del mondo della moda come Cardin e Hermès. Nei primi anni Settanta brevetta un procedimento di stampa su pelle che gli permette di creare patchwork di materiali e colori.

Gli esordi e il successo

Nel 1970 Cavalli presenta la prima collezione che porta il suo nome al Salon du Prêt-à-Porter di Parigi, portando sulle passerelle le sue creazioni innovative capaci di esplorare territori nuovi. Nel 1972 apre la sua prima boutique a Saint-Tropez. Dopo un primo matrimonio fallito – nascono i due primi figli, Tommaso e Cristiana, nel 1980 sposa Eva Maria Düringer, che diventa la sua prima collaboratrice. Dopo un periodo dedicato alla famiglia e all’allevamento di cavalli da corsa, Cavalli torna in grande stile.

Nel 1994 lo stilista presenta i jeans sdruciti, invecchiati con una tecnica a sabbia calda pericolosa, tanto innovativa quanto ritenuta scandalosa. Il successo è incredibile, tale da esportare il marchio in 36 nazioni. Accanto alla collezione Roberto Cavalli, vengono creati i marchi RC Menswear e la linea Just Cavalli, dedicata all’abbigliamento uomo e donna, accessori, occhiali da sole, orologi, profumi, biancheria intima e costumi da bagno.

Cavalli diventa protagonista in Italia, in Europa e nel mondo. Nel 2007 disegna una linea per H&M, mentre nel 2014 apre i suoi primi Flagship store a Parigi e Las Vegas e apre la prima showroom in Giappone. Modelle e modelli di spicco diventano testimonial: da Shakira a Lady Gaga, da Beyoncè a Sophia Loren, passando per David Beckham e Rita Ora, passando per Lenny Kravitz e Eva Riccobono. Nel 2013 riceve la laurea honoris causa in Fashion Management dalla Domus Academy di Milano.

L'addio

Nel 2015 Cavalli cede la sua azienda al fondo Clessidra, che a sua volta nel 2019 la vende alla Vision Investments. Ritorna il famoso animalier – il richiamo ai disegni delle pellicce animali – senza dimenticare l’attenzione allo sport e all’abbigliamento sportivo, specialmente per il mondo dell’equitazione.

E un’identità inconfondibile, fatta di lusso e di seduzione, di anticonformismo e di libertà. “Mi considero un artista, con l’unica differenza che le mie creazioni si indossano, non si appendono a un muro”, il suo mantra. Impossibile dargli torto.

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