
È emersa in queste ore sulle pagine de Il Resto del Carlino una storia di violenza e abusi che ha come autore un rider marocchino trentenne. I fatti per i quali ora è indagato a piede libero risalgono allo scorso maggio, quando avrebbe adescato un bambino di 9 anni nel parco pubblico del quartiere Tavernelle di Ancona, dove il piccolo stava giocando con alcuni amichetti. Con il pretesto di fargli provare la sua bicicletta, il marocchino l'ha portato con sé in un garage poco distante dove avrebbe perpetrato molestie sul bambino. Stando al racconto del piccolo, sarebbe stato toccato nelle parti intime dal rider, che poi dal suo telefono gli avrebbe mostrato materiale pornografico. Sarebbero due gli episodi di questo tipo che il bambino pare abbia subito e, quando ha provato a ribellarsi, sarebbe stato minacciato dal rider.
"Se lo dici a tuo padre ti picchio", avrebbe detto l'uomo al bambino, che per giorni è rimasto in silenzio, fino a quando non ha trovato il coraggio di iniziare a parlare con sua sorella. Per giorni era inappetente, non mangiava ed era diventato schivo. La ragazza, intuendo la gravità di quanto era successo, ha raccontato tutto ai genitori, che a quel punto sono riusciti a far confidare con loro il bambino. A quel punto è partita la denuncia da parte dei genitori, che si sono rivolti ai carabinieri che, a loro volta, hanno inoltrato tutto alla procura, dove il pubblico ministero ha deciso di aprire un fascicolo per violenza sessuale aggravata, in quanto perpetrata ai danni di un minore. Il marocchino è stato indagato e la sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti.
Nella giornata di ieri, il gip Carlo Masini ha disposto la perizia psichiatrica sul bambino per capire se il piccolo sia in grado di affrontare la testimonianza in un incidente probatorio, che è l'unico modo che attualmente gli investigatori hanno per cristallizzare le accuse nei confronti del marocchino. Il perito si è preso 60 giorni di tempo per consegnare il suo referto, quindi di questo caso se ne riparlerà in primavera.
Intanto, dalle indagini, è emerso che l'imputato ha un precedente simile ma è stato giudicato incapace di intendere e di volere. Anche nel suo caso verrà effettuata una perizia, che è chiamata a confermare o smentire l'incapacità di essere sottoposto a giudizio. Intanto continua a fare la sua vita perché non sottoposto ad alcuna restrizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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