Assalto di Lotta Comunista in Statale. Ma gli studenti coprono la matrice

Raid contro l'acampada all'università. Scatta il divieto di parlarne. E dal comunicato sparisce la matrice dell'attacco che viene definito "squadrista"

Assalto di Lotta Comunista in Statale. Ma gli studenti coprono la matrice
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"Non date diffusione". Subito dopo l'assalto compiuto da Lotta Comunista all'università Statale di Milano, questo è l'ordine che gira nelle chat degli studenti. La giornata di ieri ha visto un gruppo di "adulti", come li definiscono gli stessi manifestanti che da giorni sono accampati all'università, fare irruzione nei locali dell'ateneo e picchiare i presenti con violenza. "Una compagna ha preso quattro pugni in faccia, altri sanguinavano", scrive uno studente che si trovava lì. Eppure, l'ordine dato è stato di non dare diffusione al video e alla notizia. Perché? Il motivo si capirà solo più tardi, nel pomeriggio, quando uscirà il comunicato ufficiale dell'acampada.

Durante tutto il giorno, nelle chat private non viene mai inoltrato il video, che però fino al "blocco" circola ovunque. A un certo punto si cerca di interromperne la diffusione e probabilmente viene "spacciato" di nascosto nelle chat private. La discussione sul tema è comunque accesa tra gli studenti, che non riescono a evitare il confronto come era stato loro consegnato. "Ma siete sicuri che fossero di Lotta Comunista?", chiede qualcuno che non era presente. E questo è uno dei grandi punti della questione: in tanti non credono che quella violenza feroce, quell'assalto, possa arrivare da quell'area politica alla quale loro ideologicamente vogliono appartenere. La narrazione che loro stessi portano avanti, che è stata inculcata da meticolosa propaganda, è che chi compie questo tipo di assalti sia fascista. Stop. "Non dovrebbero essere pro Palestina?", chiede qualcun altro, evidentemente confuso, sul comportamento di Lotta comunista.

"Sono sionisti", replica qualcuno. "Non hanno un cazzo di comunista", replica un altro. "Non sono sionisti, sono estremisti da salotto'", si legge in un altro messaggio. La realtà, per questi giovani indottrinati, è dura da accettare. E, infatti, subito dopo l'assalto viene convocata un'assemblea all'interno dell'acampada. Gli studenti pro Palestina si confrontano, ancora spiazzati da quel che è accaduto, e viene redatto il comunicato, diffuso nel tardo. E solo a quel punto si capisce il motivo per il quale in mattinata è stato dato ordine di non diffondere video e informazioni sull'accaduto. "Oggi, 21 maggio, all'università Statale si è verificata un'aggressione squadrista e sionista", si legge nell'incipit del comunicato. Nessun'altra indicazione viene fornita sulla matrice, Lotta comunista sparisce, non ce n'è più traccia. Qualcuno ha dato loro dall'alto indicazioni di agire così?

L'obiettivo sembra essere quello di far credere all'esterno che l'assalto sia opera di gruppi di estrema destra. Non viene esplicitato ma tra le righe il messaggio che pare vogliano far passare è questo. "Questi attacchi sono la manifestazione concreta del sionismo in Italia e in Occidente, nonché del carattere oppressivo del sionismo globale che mira a reprimere la legittima resistenza palestinese in ogni sua forma", scrivono ancora.

Quella attuata dal movimento ha i contorni di una vera e propria censura, di una revisione della realtà per evitare di far emergere quello che, in verità, è un vero e proprio cortocircuito a sinistra. E quel che è più grave, è che sembrano voler scaricare la responsabilità su altri, con le conseguenze che ne derivano.

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