Poliziotti mandati a fare la guerra al Covid senza mascherine, le poche che c’erano erano maleodoranti e inefficaci. È un bollettino impietoso quello raccontato ieri alla commissione Covid dal segretario generale del Sap Stefano Paoloni: «Le mascherine erano poche, a flussi altalenanti, maleodoranti e inefficaci, ma anche verdi e rosa, poco consone alla divisa e prescritte quando non erano in numero congruo né disponibili». La storiaccia sulle mascherine sdoganate allegramente benché fossero fallate il Giornale la conosce fin troppo bene, ma dalle audizioni alla commissione che deve scoprire la malagestione dell’emergenza Covid per imparare la lezione e preparare il Paese alle prossime pandemia emerge un quadro ancora più inquietante di quello già accertato da sentenze e tribunali, colpa della mancata applicazione del Piano pandemico fermo al 2006 e colpevolmente non aggiornato, che se messo in pratica avrebbe potuto salvare molte vite, comprese quelle di molti poliziotti, per non parlare della sentenza del Tribunale di che Roma ha condannato i contribuenti italiani a risarcire con 200 milioni la Jc Electronics per illegittima risoluzione del contratto di importazione di mascherine.
«Oggi ci sono i protocolli mutuati dall’esperienza appena passata - risponde il leader sindacale - ma all’inizio della pandemia ci furono un paio di mesi in cui avemmo grandi difficoltà ad organizzare i servizi». Anche il gel igienizzante scarseggiava, le visiere sono arrivate dopo qualche mese, non nelle prime fasi, «sul distanziamento si è seguito il buon senso perché non c’erano disposizioni operative e protocolli che il sindacato chiedeva e sollecitava», le sanificazioni delle auto sono state introdotte tardi. Insomma, un disastro portato più volte all’attenzione del prefetto Franco Gabrielli, da sempre molto critico con il governo di Giuseppe Conte perché ha estromesso la pubblica sicurezza da compiti di gestione dell’emergenza, preferendo la Protezione civile, in particolare ci sarebbe una nota del 17 febbraio 2021 che denunciava come una partita molto importante di mascherine prodotte da FCA Italy Spa fossero maleodoranti ma soprattutto inefficaci. Grazie a un servizio di Striscia la notizia a marzo vennero ritirate. Mentre con la gestione del generale Francesco Paolo Figliuolo, subentrato al commissario Domenico Arcuri, «ci vennero consegnate mascherine Ffp2 colorate, molte rosa e facemmo presente che la cosa, senza alcun pregiudizio, non era consona ed era poco opportuna».
Intanto la deputazione Fdi in commissione chiede l’audizione di Miguel Martina, il funzionario delle Dogane diventato whistleblower contro i suoi superiori, di cui il Giornale ha parlato più volte, che di recente ha ottenuto la condanna dell’Inail a risarcirlo per il danno derivante da mobbing di cui sarebbe stato vittima per essere stato ostracizzato e ingiustamente accusato da altri funzionari sin dal 2020 proprio mentre indagava su questa opaca vicenda dei dispositivi sanitari: «Lo scandalo delle mascherine importate da Arcuri, nominato da Conte, continua a contornarsi di criticità. Il caso Martina e Jc appaiono collegati - scrivono i parlamentari Fdi in commissione Covid - e gettano pesanti ombre sulla gestione della pandemia - per questo è stato chiesto oggi in commissione d’inchiesta di convocare in audizione il funzionario delle Dogane e tutti quei funzionari o altri soggetti che risultano coinvolti in questa vicenda. È un passaggio necessario per chiarire i fatti e accertare responsabilità individuali». A quanto risulta al Giornale, Martina ha già segnalato la sentenza a Corte dei Conti e Anac per le necessarie risultanze.
C’è stato un danno erariale dalle mascherine sdoganate? L’Autorità anticorruzione ha difeso Martina in questi anni? Chi pagherà per aver impedito a un onesto servitore dello Stato, già nel marzo del 2020, di bloccare mascherine inutili se non dannose, costate uno sproposito anche per colpa di commissioni milionarie? Alla commissione Covid l’ardua sentenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.