Le allucinazioni della Murgia: alla parata del 2 giugno vede saluti romani e principi neri

La scrittrice sarda vede il fascismo anche là dove non c'è. E, soprattutto, dimostra di non conoscere la storia delle nostre Forze armate

Le allucinazioni della Murgia: alla parata del 2 giugno vede saluti romani e principi neri
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Vorrei, solo per un giorno, vivere nel mondo di Michela Murgia. Un mondo in cui la realtà non esiste e l'unica cosa che conta è gridare al vento parole sull'allarme fascismo o a favore dei diritti Lgbt (e mi fermo alle prime quattro lettere di questa sigla perché impararla a memoria e restare aggiornati sulle nuove pulsioni sessuali del genere umano è pressoché impossibile).

L'ultima impresa della Murgia riguarda la parata del 2 giugno, un evento in cui "la retorica patriottarda è fumo" (copyright della scrittrice sarda). Un evento ormai passato e che richiama, come ci ricordano ogni anno i soloni della sinistra, la guerra. Una cosa tremenda che vorremmo tenere sempre lontana dal nostro Paese ma che, come abbiamo visto il 24 febbraio del 2022 con l'invasione dell'Ucraina, ci viene a cercare e ci bussa alle porte di casa. Ed è anche a questo che servono i militari: a proteggerci (perfino la Murgia) nel caso in cui un evento simile dovesse capitare. Dicevamo però dell'impresa della Nostra che, su Instagram, ha pubblicato un video in cui si vedono gli incursori di Marina alzare il braccio prima di appoggiarlo sulla tempia per rendere omaggio al tricolore. Ovviamente, la Murgia e tutte le Murgia che ci sono in giro hanno visto in questo gesto un saluto romano simulato, quando in realtà si tratta solamente di un gesto militare comune compiuto anche negli anni scorsi e davanti a tutti i presidenti del Consiglio.

Ma non solo. La Murgia si è inorridita per l'urlo degli incursori ("Decima!") e ha chiesto ai suoi follower di andarsi a leggere su Wikipedia la storia dei nostri reparti d'assalto. Facciamolo (anche se, all'enciclopedia online preferiamo il libro di Sergio Nesi Decima flottiglia nostra...i mezzi d'assalto della Marina italiana al sud e al nord dopo l'armistizio): "Nata nel 1939 come Iª Flottiglia M.A.S., era una delle tre flottiglie MAS della Regia Marina allo scoppio della Seconda guerra mondiale. L'unità mutò ufficialmente la propria denominazione in '10ª Flottiglia M.A.S.' il 14 marzo 1941". Perbacco! Allora Junio Valerio Borghese (il Principe nero, ma anche medaglia d'oro al valor militare) c'entra relativamente poco con l'urlo degli incursori. Anche perché, a ben vedere, gli incursori hanno tutto il diritto (e il dovere) di farlo. Se si studia la storia della Decima, infatti, si scopre che furono proprio i suoi soldati a realizzare le imprese di Suda ed Alessandria d'Egitto, solo per citare due casi.

Contattato dal Giornale.it, il generale Marco Bertolini mette a tacere le polemiche: "Non ho nulla da osservare sulla sfilata. Sottolineo però che le tradizioni gloriose del Comsubin derivano da quelle altrettanto gloriose della Decima flottiglia, unità che non è nata nel settembre 1943, ma che era preesistente all’armistizio e a quello che ne conseguì.

Un reparto leggendario che ha meritato le più alte decorazioni al Valor Militare e che è apprezzato unanimemente in tutto il globo". Polemica chiusa. Almeno fino alle prossime allucinazioni di Murgia & Co.

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