Gran Sasso, ritrovati i corpi dei due alpinisti dispersi

Non c'erano tracce di Cristian Guadi e Luca Perazzini da domenica 22 dicembre: dopo giorni di maltempo sul Gran Sasso, come le condizioni sono migliorate i soccorsi hanno potuto cercare segni del loro passaggio

Gran Sasso, ritrovati i corpi dei due alpinisti dispersi
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Alle 11, gli elicotteri del Soccorso Alpino hanno iniziato a sorvolare l'area del Vallone dell'Inferno, in cui si trovavano Cristian Guadi e Luca Perazzini, scivolati mentre scendevano dalla "Direttissima" al "Corno Grande" del Gran Sasso, vetta più alta della catena montuosa degli Appennini. Erano dispersi da domenica pomeriggio e nell'ultima loro comunicazione avevano riferito di aver perso un guanto e una scarpa. Questa mattina il tempo nella zona è in miglioramento e si tratta della prima vera finestra utile di bel tempo dopo giorni di bufere di neve e vento. "Faremo il possibile per recuperarli", ha dichiarato Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e speleologico d'Abruzzo. I due corpi sono stati ritrovati a berve distanza l'uno dall'altro.

Sul posto hanno operato tre elicotteri e cani molecolari: l'area operativa è stata circoscritta a una zona distante circa 150 metri da dove i due hanno effettuato l'ultima telefonata. È stata portata al campo base anche l'antenna "Recco", quella che è stata impiegata nel 2021 per il recupero di 4 escursionisti dispersi su monte Velino nel Parco regionale del Sirente. La speranza era che avessero trovato un anfratto in cui infilarsi ma, senza attrezzatura le speranze di ritrovarli erano comunque poche. "Un miracolo, magari...", dice oggi uno dei soccorritori che si appresta a iniziare le ricerche. "Sappiamo che lì ci sono due persone e quindi la pressione c’è: non so fino a che punto si debba ancora sperare però quella, c’è sempre... La speranza è l’ultima a morire...", ha spiegato uno dei finanzieri del soccorso alpino che per primo è arrivato sul posto. Non c'erano tracce da seguire: la grande quantità di neve di questi giorni, spinta dal vento, aveva coperto tutto.

Uno degli elicotteri che ha sorvolato la zona è equipaggiato con un sonar che comunica con l'antenna "Recco" al campo base di Campo Imperatore. Questi dispositivi, hanno spiegato gli uomini del Soccorso Alpino d'Abruzzo che da domenica sono in prima linea per tentare quel che ora sembra impossibile, "riescono a individuare alcune placche metalliche inserite sugli indumenti di qualsiasi alpinista esperto". Se i due fossero sepolti dalla neve, e avessero quelle placche nei loro equipaggiamenti, il sonar li dovrebbe intercettare anche sotto metri di manto nevoso.

Un elicottero dei vigili del fuoco ha già trasportato volontari del Cnsas e del Sagf, assieme a unità cinofile sul luogo. È stato proprio il sonar a indicare la presenza degli alpinisti, i cui corpi sono ora in fase di recupero.

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