Nuovamente in manette Halili Elmahdi, il terrorista dell’Isis considerato l’ideologo della jihad in Italia. Già arrestato due volte, per la precisione nel 2015 e nel 2018, il ventinovenne di nazionalità marocchina è stato fermato dagli agenti della Questura di Torino a Lanzo Torinese con l’accusa di partecipazione ad associazione terroristica internazionale, a conclusione di un'indagine della Digos, coordinata dalla Procura del capoluogo piemontese. Elmahdi era stato condannato nel 2019, con sentenza divenuta irrevocabile nel 2022, per la sua adesione all’Isis e per il suo “incarico” di ideologo.
Halili Elmahdi era stato scarcerato a fine luglio del 2023, ma non era stato espulso per intoppi burocratici nonostante la revoca della cittadinanza italiana. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il terrorista affiliato all’Isis avrebbe rafforzato il suo credo fondamentalista nel corso della detenzione – sia a Torino che a Sassari – e dopo il ritorno in libertà. Entrando nel dettaglio, il marocchino avrebbe dichiarato con orgoglio di continuare ad appartenere allo Stato islamico e avrebbe manifestato in più di una circostanza propositi bellicosi e violenti.
Halili Elmahdi nel 2015, appena ventenne, patteggiò due anni di reclusione la condizionale per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo in relazione a documenti di esaltazione dell'Isis postati su internet. La sua attività di proselitismo e indottrinamento era proseguita su varie piattaforme multimediali. Nel 2018 la Digos aveva sequestrato all’interno della sua abitazione di Ciriè, nel Torinese, delle istruzioni su come utilizzare le armi bianche oppure preparare un camion bomba. Ma non solo. Fu Elmahdi a firmare il primo testo in italiano dell'Isis, ossia "Lo Stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare": un documento pdf di 64 pagine con grafici, interviste e spiegazioni per elogiare la vita sotto l’Isis.
"Propagare la conoscenza Islamica, correggere la comprensione della gente sulla religione, chiarire la verità", le parole firmate da Elmahdi:"I più importanti obiettivi da raggiungere fissati dalla politica dello Stato Islamico". All'interno cronache propagandistiche della vita nei territori conquistati e amministrati dall'Isis: "Grazie all'applicazione della Sharia e delle punizioni regolate dal Libro di Allah si è instaurata" una "reale sicurezza".
E ancora la diminuzione dei crimini, le campagne anti-alcol e anti-fumo, le interviste al capo della polizia islamica e così via. "Lo Stato Islamico è una vera e propria rivoluzione", la promessa parte di un disegno di propaganda stroncato dalle autorità italiane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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