Benito Mussolini non sarà più cittadino onorario del Comune di Cascina. Lo ha annunciato il sindaco della città di circa 45mila abitanti situata in provincia di Pisa, Michelangelo Betti, in una nota pubblicata sulla propria pagina Facebook nelle scorse ore. Poche righe nelle quali quest'ultimo fa sapere di aver provveduto ad avviare nei giorni scorsi l'iter amministrativo necessario alla revoca della cittadinanza onoraria che il Comune conferì al duce ormai cento anni fa, tra l'altro poche settimane prima del rapimento e dell'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti. "Il 24 maggio 1924, a Cascina venne assegnata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, come era prassi fare in tutti i Comuni - ha aggiunto il primo cittadino toscano a tal proposito, in un comunicato riportato stamani dal quotidiano Il Tirreno - a un secolo di distanza da quell’atto, abbiamo fortemente voluto l’iter per la revoca di quella cittadinanza, per arrivare al voto in consiglio comunale nelle settimane di questo centenario”.
Una decisione che la giunta comunale ha a quanto sembra voluto comunicare praticamente alla vigilia della festa della Repubblica, in vista di una ricorrenza che anche a Cascina (come del resto in tutte le realtà comunali del Paese) sarà celebrata attraverso una cerimonia programmata per la tarda mattinata e che prevede la deposizione di un mazzo di fiori ai piedi della lapide che ricorda il risultato del referendum. L'elettorato cascinese sarà inoltre chiamato ad esprimersi solamente per le elezioni europee, il prossimo fine settimana: l'attuale sindaco Pd, che ha ribadito di aver fortemente voluto l'iter per revocare la cittadinanza a Mussolini, è a quanto pare al quarto anno di mandato (è stato eletto nel 2020, al ballottaggio) e il prossimo anno potrebbe in teoria ricandidarsi.
Nel comunicato che motiva la scelta di revoca della cittadinanza, si legge che Mussolini "fu capo della dittatura fascista e responsabile della soppressione delle libertà sociali, civili e politiche". “Abbiamo ritenuto che la delibera citata sia incompatibile con i principi della Carta Costituzionale, entrata in vigore il primo gennaio 1948 - ha concluso l'amministrazione comunale di Cascina - e in particolare con la disposizione transitoria e finale numero XII, con la quale si dispone il divieto di riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
Da qui ne discende che ogni riconoscimento al fascismo, come la cittadinanza onoraria al duce, sia un atto contrario ai principi e ai diritti di libertà, di uguaglianza, di solidarietà e di giustizia indicati dalla nostra Costituzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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