Bologna, scontri tra manifestanti pro-Gaza e polizia davanti alla sede Rai

Gli agenti hanno risposto al lancio di sassi e petardi da parte dei pro-Palestina: non sono stati registrati feriti

Bologna, scontri tra manifestanti pro-Gaza e polizia davanti alla sede Rai
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Clima di altissima tensione a Bologna, nei pressi della sede della Rai di via della Fiera, dove era in programma la manifestazione dei Giovani palestinesi. Presenti centinaia di pro-Gaza – un migliaio secondo Il Resto del Carlino – e sono stati registrati degli scontri con le forze dell’ordine presenti sul posto. I manifestanti hanno iniziato a lanciare vari oggetti – soprattutto sassi e petardi – verso polizia e carabinieri, che hanno risposto con manganellate per allontanare la folla. Fortunatamente non sono stati annotati feriti.

Secondo una primissima ricostruzione dell’accaduto, manifestanti e forze dell’ordine sono venuti a contatto quando la prima fila del presidio pro-Gaza si è avvicinata agli agenti schierati. Le autorità hanno risposto a questa provocazione, da lì il lancio di oggetti e petardi dalle retrovie. Già in precedenza non erano mancati i momenti roventi, in particolare quando i manifestanti hanno detto che la Rai non aveva fornito garanzie di non leggere tutto il documento proposto (titolo "Comunicato contro il negazionismo del genocidio in corso, la censura e la narrazione filoisraeliana della Rai", ndr).

Dopo due ore di presidio, il documento è stato letto. "Abbiamo ottenuto di poter leggere integralmente il nostro comunicato. È dovuto servire tutto questo per poter parlare in Rai", le parole di uno dei manifestanti munito di megafono. Riuniti sotto la sede della tv di Stato di Bologna, i pro-Gaza hanno invocato le dimissioni dell'amministratore delegato Roberto Sergio e una informazione senza censura sulla Palestina e non "filo sionista”. Raggiunto l’obiettivo, il corteo si è spostato verso piazza dell’Unità.

Convocato alle ore 17.00, il presidio dei Giovani palestinesi ha spinto le autorità a vigilare l’ingresso della sede Rai di Bologna con tre blindati di polizia e carabinieri. Tanti cartelli e striscioni piuttosto emblematici:“No alla propaganda sionista. Rai Radio televisione israeliana”. E ancora, l’accusa di “censura in tv del genocidio dei palestinesi” da parte dello Stato ebraico.

Presente anche Potere al Popolo come annunciato in mattinata in una nota: “Dopo lo spettacolo indecente del comunicato dell’amministratore Delegato della tv pubblica, letto letteralmente a testa basta da Mara Venier per sostenere Israele e ripetere la vulgata per cui la storia inizia il 7 Ottobre, per cui la Resistenza palestinese è derubricata a terrorismo, per cui si cancellano 75 anni di occupazione e colonialismo, per cui si cancellano 30mila palestinesi morti negli ultimi 4 mesi, milioni di sfollati, il tentativo di espellere definitivamente i gazawi oltre il valico di Gaza, una guerra genocida riconosciuta addirittura dalla Corte dell’Aia [...] Saremo sotto la Rai contro la repressione e la censura perché è inaccettabile che il servizio pubblico sia diventato al servizio dell’esercito israeliano”.

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