Boom di aggressioni contro i docenti: il sondaggio choc

Secondo un sondaggio di Skuola.net uno studente su cinque assiste ad uno scontro in aula e una lite su quattro avviene in forma fisica

Boom di aggressioni contro i docenti: il sondaggio choc
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Secondo quanto riportato da Skuola.net, su un campione di 2000 studenti, il 18% di loro, vale a dire 1 su 5, ha assistito almeno ad un episodio di aggressione, sia verbale che fisica, nei confronti di un docente. Il problema è più diffuso nelle scuole superiori. Secondo il 37% delle persone intervistate, il fenomeno scaturirebbe dall’indole aggressiva di alcuni giovani.

Per il 21% il problema sarebbero le famiglie che, inculcherebbero ai loro figli un’educazione giustificazionista che li vede sempre dalla parte della ragione. Questo è sicuramente un problema importante perché, così facendo si tende a formare dei ragazzi sfuggenti dalle responsabilità, il che può spingere loro a non riflettere e a non porsi limiti sulle loro azioni.

Infatti, secondo i ragazzi, solo pochissime volte i genitori si schierano dalla parte degli insegnanti, cioè il 22%; la maggior parte, ovvero il 50%, vuole chiarire il caso prima di giudicare. Mentre un preoccupante 28% tende ad appoggiare sempre i figli, a prescindere da chi abbia ragione o torto. Altro dato grave, parla di un misero 18% degli studenti che, tende a schierarsi dalla parte del docente, mentre uno su quattro prende le parti dell’aggressore e il restante degli alunni osserva senza far nulla. Altri ancora, circa il 14%, pensano che le aggressioni siano frutto della poca autorevolezza che gli insegnanti presentano oggi.

Non sono in pochi a credere che gli insegnanti di una volta erano molto più preparati di quelli odierni, tra questi c’è il noto sociologo e politologo Luca Ricolfi che, qualche mese fa, in un’intervista sul Messaggero disse: “Il numero di docenti è decuplicato nel dopoguerra, diluendo l’élite intellettuale e abbassando gli standard di preparazione. L’insegnante di oggi, frequentando scuole meno esigenti di quelle di ieri, è inevitabilmente meno preparato e, pertanto, meno autorevole. Parallelamente, c’è stata una radicale trasformazione nel comportamento degli studenti. Molti ragazzi oggi non sono abituati a differire la gratificazione, obbedire agli adulti o rispettare gli altri.”.

La stragrande maggioranza degli scontri tra alunni e docenti avviene in forma verbale: 3 casi su 4. I dati di quest’anno ci dicono che gli scontri verbali sono aumentati dal 70% al 76%, il che comporta una diminuzione di quelli fisici. Purtroppo sono sempre meno i docenti che decidono di adottare provvedimenti esemplari: solo il 12% degli insegnati vittime di aggressioni decide di rivolgersi al preside; la maggior parte, circa il 60%, tende a risolvere la controversia con un semplice provvedimento disciplinare, vale a dire la nota sul registro.

La maggioranza dei docenti esita a rivolgersi alla massima autorità, ma quando il caso giunge in presidenza, più della metà delle volte, 53% circa, si arriva ad una decisione esemplare: sospensione, lavori socialmente utili ecc. Nel 25% dei casi si avvisano i genitori dell’accaduto. Secondo molti uno dei rischi principali è l'emulazione: un abbondante 34% degli studenti ritiene che ci sia sempre qualcuno che riprenda l’accaduto con lo smartphone. Di questi: il 58% decide di postarlo sui social network; il 34% lo invia al proprio gruppo di classe e un 8% non ne fa nulla. Il 77% crede che le liti vengano scatenate apposta per essere riprese col cellulare ed eventualmente condivise.

Per cercare di porre rimedio, il Parlamento Italiano sta lavorando a misure sempre più severe nei confronti di chi commette illeciti di questo tipo. Infatti, 5 giorni fa è stato approvato un ddl in cui si istituisce la giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, con lo scopo di promuovere una cultura che condanni qualsiasi forma di aggressione.

Il disegno di legge promuove anche un incremento significativo delle pene detentive: dagli attuali 5 anni per aggressione si passa a 7 anni e mezzo, e da 3 a 4 anni e mezzo per oltraggio. Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara si è detto molto soddisfatto:“Bene l’approvazione definitiva al Senato del disegno di legge di iniziativa della Lega, primo firmatario Rossano Sasso, sulla sicurezza del personale scolastico. Chi aggredisce docenti, dirigenti e in generale tutti i lavoratori della scuola aggredisce lo Stato.

Si tratta di un altro importante tassello di un’azione politica determinata e ad ampio raggio che stiamo portando avanti come governo e maggioranza per ripristinare la cultura del rispetto nelle nostre scuole, a tutela di tutta la comunità scolastica”.

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