Bottiglia incendiaria contro la caserma dei carabinieri: attentato alle porte di Firenze

A Borgo San Lorenzo ignoti hanno preso di mira la caserma dei carabinieri, lanciando una bottiglia incendiaria contro l'edificio. Gli inquirenti sono al lavoro per individuare i responsabili e non si esclude un gesto legato alle proteste per la morte di Ramy Elgaml

La caserma dopo la molotov lanciata da ignoti
La caserma dopo la molotov lanciata da ignoti
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Una bottiglia contenente liquido infiammabile, di fatto una molotov, lanciata contro la caserma dei carabinieri. Questo il gesto compiuto da ignoti a Borgo San Lorenzo (una realtà comunale della Città Metropolitana di Firenze, al confine fra la Toscana e l'Emilia) con gli inquirenti che stanno indagando per risalire ai responsabili. Lo ha confermato l'amministrazione comunale della cittadina fiorentina, esprimendo solidarietà all'Arma. "Nella notte un ordigno incendiario è stato fatto esplodere davanti all'ingresso della caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo - si legge in una nota del Comune - si tratta di un atto di estrema gravità sul quale stanno indagando le forze dell'ordine visionando anche i filmati delle telecamere presenti intorno all'edificio. L'amministrazione comunale manifesta preoccupazione per quanto avvenuto ed esprime la piena vicinanza alla Compagnia e alla stazione Carabinieri di Borgo San Lorenzo". Stando a quanto ricostruito, l'episodio in questione si sarebbe concretizzato nelle primissime ore del mattino.

Erano circa le 2:30 quando un carabinieri si sarebbe accorto di come qualcosa non quadrasse, all'esterno della caserma. La bottiglia ha danneggiato il citofono ed il portone d'ingresso della caserma. Sono intervenuti i vigili del fuoco, a seguito dell'allarme. "Un attacco che ci lascia sgomenti - hanno scritto Marco Stella e Saverio Zeni, rispettivamente segretario regionale in Toscana e referente del Mugello per Forza Italia - un gesto che ferisce non solo l’Arma, ma ognuno di noi, ogni cittadino che crede nei valori dello Stato di diritto e della convivenza civile". Numerose le reazioni ed i messaggi di solidarietà anche da parte della politica nazionale, anche perché tra i possibili moventi non si esclude a quanto trapela nessuna pista. Nemmeno quella che porta un collegamento con la vicenda di Ramy Elgaml, il diciannovenne morto a Milano lo scorso novembre dopo un inseguimento: anche i vice-premier Antonio Tajani e Matteo Salvini ed il responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, sui rispettivi profili social, hanno espresso solidarietà ai carabinieri.

"Siamo di fronte a un attacco non solo contro le forze dell'ordine, ma contro lo Stato di diritto e la sicurezza dei cittadini. Purtroppo l’attuale clima di odio politico sta alimentando atti di violenza contro chi ogni giorno lavora per proteggere la nostra comunità - ha commentato l'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi - questi episodi non sono isolati ma il risultato di una retorica che delegittima il lavoro delle forze dell'ordine, alimentando divisioni e giustificando la violenza.

Per questo ribadisco il nostro sostegno incondizionato ai carabinieri e a tutte le forze di polizia che affrontano quotidianamente il pericolo per garantire la sicurezza di tutti i cittadini ed esorto tutti a non cedere mai alla pressione di chi incita all'odio e alla divisione. Infine, è fondamentale che gli autori di questo attentato vengano identificati e puniti con la massima severità”.

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