Cancellò video hard per salvare il calciatore: condannato l'ex pm tifoso del Torino

A Enzo Bucarelli, già trasferito da Torino e assegnato ad altre funzioni, è stata inflitta una condanna per depistaggio a un anno, nove mesi e dieci giorni con rito abbreviato per l'azione a favore di Demba Seck, la cui posizione per "revenge porn" contro la sua ex fidanzata fu archiviata

Cancellò video hard per salvare il calciatore: condannato l'ex pm tifoso del Torino
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L'ex pubblico ministero di Torino Enzo Bucarelli è stato condannato, con rito abbreviato, a un anno, nove mesi e dieci giorni di reclusione, oltre all'interdizione dai pubblici uffici. La sentenza emessa nei confronti del magistrato è legata a una vicende relativa a due anni fa esatti, quando aveva fatto cancellare dal cellulare di Demba Seck, ex calciatore del Torino e che adesso milita nel Catanzaro, alcuni video intimi che il giocatore aveva girato di nascosto con l'ex fidanzata, totalmente ignara di essere ripresa e che ora dovrà essere risarcita per danni da Bucarelli con 10mila euro. L'attaccante senegalese li aveva poi divulgati agli amici e, per questo motivo, era stato aperto un fascicolo per revenge porn, poi chiuso con un’archiviazione per il calciatore granata.

I fatti risalgono al febbraio del 2023, quando a Bucarelli, grande tifoso del Toro, venne assegnato il fascicolo originato dalla denuncia della giovane. La ragazza, V.G., aveva raccontato che, dopo avere interrotto la relazione sentimentale con Demba Seck, aveva ricevuto da lui su Whatsapp due filmati intimi girati di nascosto e accompagnati da un messaggio minatorio. Il pm, a quel punto, aveva perquisito il calciatore e aveva trovavo i video sul suo smartphone, insieme alla prova che fossero già stati trasmessi a suoi amici, i quali avevano accolto questi video da risate e da commenti del tipo "Che animale" e "Figa questa però".

Nonostante questo, secondo l'accusa, invece di sequestrare il telefono e clonarne il contenuto, Bucarelli aveva chiesto al giocatore indagato di cancellare i filmati, comunicando alla presunta vittima ch non erano stati diffusi e suggerendole di rimettere la querela e arrivare a una transazione con il calciatore. La transazione e il ritiro della denuncia effettivamente avvennero, salvando Seck dal rinvio a giudizio. Per questi fatti, Bucarelli era stato trasferito in via cautelare dalla Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura e spostato a Genova con le funzioni di giudice civile. La condanna inflitta all'ex pm, che doveva rispondere di depistaggio, è stata decisa oggi dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Milano, Luigi Iannelli, che ha anche disposto la liquidazione dei danni per un importo di 15mila euro per il ministero della Giustizia e altri 10mila per la Presidenza del Consiglio.

Il suo difensore, l'avvocato Michele Galasso, aveva chiesto l'assoluzione con la formula più ampia possibile, mentre il pm Giancarla Serafini e l'aggiunto Tiziana Siciliano avevano proposto una pena di un anno e dieci mesi. "Siamo soddisfatti dell'esito del giudizio - ha commentato l'avvocato Silvia Lorenzino, legale dell'ex fidanzata del calciatore -.

Vorrei segnalare che condanne di questo tipo sono particolarmente gravi in quanto riguardano inchieste di violenza nei confronti delle donne. Perché è inutile che si continui a dire loro di denunciare e poi trattarle in questo modo quando lo fanno".

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