L’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto è attesa a stretto giro di posta. Il ministro Matteo Salvini ha parlato di “prime settimane dell’anno”, più precisamente “tra gennaio e febbraio”. Tecnici al lavoro per mettere a punto l’infrastruttura che unirà Sicilia, Calabria, Italia e resto d’Europa. Come accade per la Tav, non mancano i soliti gruppetti di contrari, ribattezzati nell’insieme “No Ponte”. Un’opposizione spesso strumentale, avara di contenuti, ma sostenuta e fomentata dalla sinistra, come sempre povera di idee. E dai social network arriva una storia che conferma tutto ciò.
Aurora Notarianni è l’avvocato dei "No Ponte". È lei a rappresentare il movimento contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto ed è stata lei il riferimento legale dei recenti ricorsi contro l’opera. Basti pensare alla class-action presso la sezione imprese del Tribunale di Roma oppure al ricorso di WWF e Lipu al Tar. Ebbene: l’avvocato Notarianni ha pubblicato sul suo profilo Facebook una bellissima fotografia di Shanghai, in particolare della modernissima Skyline. Un simbolo di progresso, di futuro, di domani.
Ma come? Il progresso cinese va celebrato sui social mentre quello italiano va ostacolato? Emblematiche le stoccate tra i commenti raccolte da Strettoweb, in ordine sparso: “Sicuramente lì sono avanti mentalmente! mica si sono posti il problema dell’uccello padulo che va a sbattere sul grattacielo… hanno guardato al loro benessere, hanno guardato al PROGRESSO. Loro sono intelligenti“, “E io che credevo che Lei fosse innamorata dallo Skyline di Villa San Giovanni con lo splendido svincolo autostradale in Centro Città!!“, “Spiegategli che lì una volta c’erano alberi e uccelli e non ci sono ambientalisti che facevano ricorso al TAR per fermare il progresso e il lavoro degli uomini. Mostri piuttosto una foto oggi di Villa San Giovanni dal mare“.
Insomma, gli addebiti sono limpidi, cristallini: quella foto non è un ottimo esempio di coerenza per l’avvocato che rappresenta i “No Ponte”. Oppure la formula è cambiata: sì al progresso all’estero e al regresso in Italia.
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